SOCIALE
La povertà aumenta, ma soprattutto cambia pelle. Accanto a chi non ha nulla, nemmeno un pasto caldo e un tetto per ripararsi, ci sono tante altre persone e famiglie che devono fare i conti con bisogni meno visibili, ma comunque fondamentali per poter vivere un'esistenza dignitosa.
Per tanti pagare l'affitto, le bollette, il dentista per i propri figli o anche solo far fronte a un imprevisto, sta diventando un problema. Sempre più spesso chi lavora - se lo stipendio è basso o si può contare su una sola entrata mensile - fatica ad arrivare a fine mese.
Il Comune è impegnato su molteplici fronti, sia attraverso progetti e fondi propri, che tramite aiuti e collaborazioni legate a società partecipate e realtà del terzo settore, oltre che del mondo economico cittadino.
A disegnare la «mappa» degli aiuti anticrisi messi in campo dall'Amministrazione comunale è Ettore Brianti, assessore ai Servizi sociali. «Premesso che un pacchetto di sostegno serio per chi è in difficoltà, deve poggiare su provvedimenti forti a livello nazionale - osserva -, come Comune stiamo facendo tutto il possibile per offrire un aiuto concreto a quanti si trovano in una condizione di povertà».
Quanto ai dati, «le persone in povertà a Parma non sono 40mila, come afferma qualcuno - precisa - ma meno della metà. Bisogna poi distinguere la povertà assoluta (chi non ha nulla) da quella relativa. Ciò detto è innegabile che il problema ci sia e debba essere affrontato con misure concrete».
Per quanto riguarda le persone in povertà alimentare il Comune lo scorso anno ha distribuito oltre 2.200 social card (la carta ministeriale che offre un contributo di 500 euro a famiglia). «Abbiamo oltre 3.700 persone - spiega Brianti - in carico ai poli sociali che usufruiscono dei servizi di Emporio e di Caritas, in più distribuiamo 2.700 pacchi alimentari a domicilio».
Per quanto riguarda gli aiuti economici, sono stati erogati due milioni di euro tra il 2021 e il 2024 «garantendo un aiuto medio per nucleo seguito - precisa Brianti - superiore ai duemila euro. Soltanto lo scorso anno sono state istruite 667 pratiche per erogare contribuiti. La maggior parte degli aiuti riguardano l'abitare e il pagamento delle bollette, oltre ad esenzioni di ticket e della Tari».
Le richieste di aiuti per il pagamento delle utenze (pari a oltre 230mila euro) hanno subito una impennata, crescendo del 108 per cento negli ultimi tre anni. «Le ragioni sono molteplici - rimarca l'assessore -: ci sono più spese, ma soprattutto il governo ha abbassato la soglia Isee per godere dei provvedimenti statali. Così facendo tante famiglie che prima avevano diritto a determinati sostegni statali, ora bussano alla nostra porta».
Per facilitare gli interventi urgenti è stato approvato un nuovo regolamento per l'assistenza economica delle persone ed è stato rafforzato il rapporto di collaborazione con associazioni e terzo settore. «Entro l'estate partirà un fondo di comunità per supportare le povertà - annuncia - e all'interno del patto sociale è attivo un gruppo tecnico sulle povertà alimentari». Non solo. «C'è una costante collaborazione con Ricrediti e con il mondo economico - prosegue - è stata inoltre approvata una convenzione con Inps, e per quanto riguarda l'emergenza abitativa sono stati rialzati i punteggi per l'accesso agli alloggi Acer dei nuclei con figli e under 36».
Quanto agli sfratti «c'è lo sportello AbitAbile che offre risposte concrete, ma anche il progetto di Asp per dare risposta alle situazioni di emergenza abitativa - dichiara -. Presenteremo poi la fondazione Housing Center pensata per fare da garante coi privati che decidono ad affittare i propri alloggi a canone concordato».
Luca Molinari
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