Salso
Un anno e mezzo di sofferenza, poi il rientro graduale: il primo gol al Fabbrico, coinciso però con una sconfitta, mentre quello di sabato a Colorno è valso il 2-2 finale. È questa la recente storia di Federico Berti, nipote di Nicola, ex bandiera di Parma e Inter, che sta mettendo in campo il suo talento per salvare il Salso: «Sabato ho segnato un gol decisivo, finalmente e sono molto contento sia servito a portare punti».
Il ginocchio ora sta bene? Ha vissuto un calvario.
«Sì. La scorsa stagione, nonostante avessi segnato alcuni gol importanti per la salvezza, è stata travagliata: sono riuscito a dare poca continuità a causa dei ripetuti stop dovuti al gonfiore del ginocchio. Quest’anno, dopo molte riflessioni, ho deciso di prendermi più tempo per la fase riabilitativa e di potenziamento e sta andando bene, anche se il lavoro per raggiungere la forma migliore è ancora tanto».
Si sente più trequartista, seconda punta o esterno?
«Ho fatto anche la mezzala, ma forse sono più predisposto per posizioni offensive. Come seconda punta o trequartista mi sento più libero di spaziare sul campo e sfruttare al meglio le mie doti».
A proposito di doti, come passo ricorda un po’ suo zio Nicola… Le è stato vicino?
«Una caratteristica che posso avere in comune con lui è la resistenza nella corsa. La sua, però, credo fosse più prorompente, grazie ai mezzi atletici di cui disponeva. Io ho cercato di investire maggiormente sulla tecnica. Mi è stato vicino raccontandomi di quando subì le due operazioni al ginocchio; inoltre, mi ha accompagnato a una visita da un ortopedico che lavora anche per l’Inter».
Non ha mai avuto un momento di grave sconforto?
«Ad essere onesti, non penso di tornare completamente quello di prima. Credo che non sia possibile: si può fare di tutto, lavorando tanto in palestra per mantenere la condizione e prevenire infortuni, ma per alcuni problemi non esistono cure risolutive, ma solo conservative».
Ma ci sarà stato anche un momento in cui si sarà sentito di tornare al top…
«Quando ho ricominciato ad allenarmi con la squadra. E ringrazio la società per avermi aspettato, cosa tutt’altro che scontata. È stato frustrante vedere dalla tribuna i compagni soffrire e gioire senza esserne partecipi, ma è stato proprio questo che mi ha dato la forza di dare il massimo per tornare e dare il massimo. Ora sto bene e sono pronto a farlo».
Mister Apolloni la considera un valore aggiunto.
«Quest’estate mi ero rassegnato al fatto di non ricominciare. Ero demoralizzato e mi ero messo il cuore in pace. L’unica persona che ha voluto fortemente che riprendessi è stato il mister e gliene sono riconoscente. Con la sua esperienza, mi ha detto di pazientare e fare un passo alla volta e io mi sono allenato ogni giorno per recuperare. Ora vorrei ricambiare la sua fiducia».
Il pari col Colorno vi sta un po’ stretto?
«Sì, dopo aver avuto un buon controllo nel primo tempo, abbiamo approcciato il secondo in maniera un po’ superficiale e ne abbiamo pagato il prezzo. Alla fine eravamo sotto di un gol, quindi il punto è stato guadagnato e il Colorno non merita il posto che ricopre».
E ora c'è il Borgo…
«Sarà durissima. Ha perso col Nibbiano e farà di tutto per batterci. Conosco tanti ragazzi che giocano lì e meritano posizioni di vertice. Noi, però, dovremo salvarci e dovremo arrivarci il prima possibile. Sarà una bellissima partita».
Che Federico Berti vedremo da qui a fine stagione?
«Sabato mi sono rotto l’osso della mano nelle fasi iniziali della partita, ma per domenica dovrei recuperare. Ora sto bene e ho ancora tanto da dimostrare. A mio avviso, però, abbiamo raccolto meno di quanto avremmo dovuto, ma recupereremo».
Lorenzo Chierici
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