Parrucchieri di via Po
«Ormai passo notti insonni aspettando che squilli il telefono collegato all'allarme e anche le mie collaboratrici hanno paura. Ho fatto ogni tentativo per rendere più sicuro il mio salone ma il solo risultato è stato quello di spendere un sacco di soldi. E lo chiedo con il cuore in mano: si può andare avanti così?»
La titolare del salone Kaos Total Look di via Po cerca di trattenersi: ma è evidente i ladri non le stanno solo intaccando gli incassi. Ma anche la tranquillità. «D'altra parte siamo nel mirino, è evidente. Vorremmo che qualcuno facesse qualcosa per aiutarci».
Siamo nel mirino: sembra una frase fatta. Ma in questo caso lo si può dire per davvero. «La prima spaccata la abbiamo subita a settembre 2023. Poi, per un periodo, la situazione sembrava essersi normalizzata ma ora è un disastro. I ladri sono arrivati lo scorso 13 dicembre, poi ancora il 23 dicembre e di nuovo il 22 gennaio. Basta? Certo che no: l'ultima razzia risale a ieri notte. Cosa dobbiamo dire?».
Ben poco anche perché nel frattempo si sono cercati rimedi di ogni tipo. Per il momento non stanno funzionando. «A settembre del 2023 il ladro aveva usato un tombino per spaccare un vetro: poi una volta dentro in tre minuti si era portato via il fondo cassa ed era scappato in sella ad una bici», ricorda la titolare che lo aveva visto nelle immagini riprese dalle telecamere. Da allora è successo anche troppo spesso.
«Poi, ci siamo illusi e abbiamo vissuto un un periodo di apparente tranquillità fino a Santa Lucia quando il ladro ha rotto una altra vetrata ed è entrato. Ha portato via il fondo cassa e, ovviamente, mi sono rivolta alle forze dell'ordine per denunciare e ho chiamato il fabbro e il vetraio per riparare i danni. Che sono stati pesanti. Dieci giorni dopo una nuova razzia: ancora una finestra danneggiata, ancora un cristallo sfondato, spariti prodotti di bellezza, apparecchi e anche due Iphone che usavamo per la musica e come archivio dei contatti». Insomma, stiamo parlando di un furto più pesante del precedente che ha spinto la titolare a cercare di blindare il suo salone. «Ho installato un sofisticato sistema di allarme controllato in remoto con tanto di sistema di nebbiogeno. Pensavo, in questo modo, di poter essere tranquilla anche perché gli installatori mi hanno rassicurato: “I ladri vedendo i cartelli che avvisano che la zona è protetta girano al largo”». Gli altri ladri, evidentemente: non questi. «Sono tornati l'altra notte. Tutte le finestre hanno i sensori, tutto è protetto. La sola via d'accesso non collegata all'allarme era la piccola finestrella della cantina da cui sembra impossibile provare a passare. Ma invece hanno puntato proprio li». E questo fatto ha contribuito a instillar nella titolare del salone un tarlo inquietante.
«Sembra che sappiano tutto, che ci tengano d'occhio. E c'è un altro dettaglio: quando ci hanno rubato i due iphone li abbiamo localizzati in una casa a poca distanza da qui. Il sospetto quindi è che il ladro sia qualcuno che ci controlla, che restando a brevissima distanza decisa quando colpire». Un dubbio che rende, se possibile, la situazione ancora più pesante da tollerare. «Già ho 6000 euro di danni: se devo anche convivere con l'idea che il ladro ci spia finisco per perdere del tutto la mia tranquillità». Intanto, a breve arriveranno altre protezioni, nuove sbarre alle finestre. «Ma il salone intanto, giorno dopo giorno, è sempre più segnato, danneggiato. E' possibile che non si possa fare qualcosa?»
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