Serie A
Il Parma, se il campionato finisse oggi, sarebbe retrocesso. Ma il campionato ha ancora quindici atti da scrivere. Quindici capitoli con il Parma che per ora è padrone del proprio destino. Partiamo da una considerazione datata: per la salvezza servono 40 punti, si diceva una volta. La famosa quota 40 dell'italica pedata, quota che i tifosi dl Parma non si sono dimenticati, visto che in più di un'occasione il traguardo era proprio quello. Ed è così anche in questa stagione quando, come è accaduto di recente, probabilmente per salvarsi serviranno alcuni punti di meno. Ma meglio star sicuri.
E allora dove raccogliere questi venti punti «vitali»? Beh, la storia di questa stagione del Parma racconta che i crociati sono andati a punti in gare dove certamente non avevano i favori del pronostico e allo stesso modo non hanno ottenuto nulla o quasi dai cosiddetti scontri diretti. Una imprevedibilità che servirà come il pane visto che da qui alla fine della stagione i crociati affronteranno nove squadre che gravitano nella parte sinistra della classifica e sei che hanno lo stesso obbiettivo dei crociati. Certo, basta un passo deciso in avanti (e il discorso vale per tutti i club, non solo per il Parma) per cambiare tutti i ragionamenti.
Ecco perché la sfida con il Cagliari di domenica prossima sarà forse non decisiva ma certamente importantissima per il Parma e per il suo futuro. Tra l'altro Cagliari evoca brutti ricordi e sensazioni amare, a partire dalla sfida play-off di B di due anni fa per arrivare alla partita d'andata quando il Parma fu sconfitto al Tardini per 3-2. E se i crociati avranno anche un minimo spirito di rivalsa e la volontà di virare subito in acque meno agitate, ecco che la partita di domenica assume una importanza fondamentale.
E tornare da Cagliari con una buona prestazione magari condita da ujn risultato positivo, sarebbe importante per affrontare le prossime due gare casalinghe consecutive. Anche qui c'è da cambiare una tradizione che, in questa stagione, vede il Tardini come terra di conquista. E poi sarà l'occasione per vendicare (calcisticamente parlando s'intende) il 5-0 subito all'andata all'Olimpico dai giallorossi di Ranieri. E poi ci sarà il (quasi) derby della via Emilia contro il Bologna, che all'andata, con il Parma in 10, fu fermato sullo 0-0. Insomma meglio provarci.
Probabilmente però sarà marzo il mese decisivo: il Parma deve arrivarci al massimo della forma e della convinzione visto che ci sono quattro che, sulla carta, sono alla portata dei crociati. Tra l'altro in marzo il campionato si fermerà (per l'ultima volta) nel weekend del 23 per gli impegni della Nazionale. Prima e dopo Udinese, Torino (unica al Tardini), Monza e Verona. Poi, sino a maggio, tutte le altre. Soprattutto «big». Servono 20 punti, serve il vero Parma.
Sandro Piovani
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