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INTERVISTA

Guerra: «Sicurezza, società collerica. Ogni reazione ora è un rischio»

Guerra: «Sicurezza, società collerica. Ogni reazione ora è un rischio»

di Pierluigi Dallapina

11 Febbraio 2025, 03:01

Quella in cui viviamo è una «società collerica». Ma non è tutto: se la collera domina le reazioni, i Comuni non possono essere lasciati soli dal Governo, servono risorse per rispondere ai bisogni crescenti e ridurre le occasioni di conflitto e di insicurezza. «I tagli ai Comuni sono tagli alla sicurezza». Il sindaco Michele Guerra, dai banchi della giunta, torna a parlare del grave episodio di sabato pomeriggio in via D'Azeglio, quando un 38enne albanese, fermato da due agenti della polizia locale, ne ha colpito uno sul berretto e poi ne ha investito un altro prima di trovarsi la strada sbarrata da un autobus grazie alla prontezza di un autista che aveva capito tutto.

Anche ieri in consiglio comunale il sindaco ha voluto ripetere il suo ringraziamento a tutti quelli che sabato pomeriggio hanno fermato il 38enne, ma poi si è lasciato andare a qualche riflessione in più sul tema sicurezza. Riflessioni messe nero su bianco nella lettera che lo stesso Guerra ha inviato a la Repubblica.

«Mi preme sottolineare la gratitudine nei confronti degli agenti e dell'autista, perché hanno saputo dimostrare fermezza e coraggio, di fronte alla follia di un singolo, che però è anche il segno di una società collerica, in cui ormai ogni reazione rischia costantemente di trasformarsi in qualcosa di più pericoloso».

Lo stato d'animo descritto dal sindaco sembra quello che domina i film polizieschi dell'ispettore Callaghan. E invece sono le strade di Parma, dove per fortuna non si spara ancora.

«Gli agenti avrebbero anche potuto pensare di lasciare andare una persona in quello stato di alterazione, ma non lo hanno fatto», continua Guerra, per esprimere riconoscenza verso quei due agenti, di cui (quello investito) è un neoassunto.

«Questo intervento ci permette di ribadire l'importanza della polizia locale», afferma, ricordando che troppo spesso viene sminuita: «È definita come il corpo che si occupa solo delle multe».

Fuori dall'aula - mentre dentro infuriava il dibattito sul Biciplan scandito dalle urla di Pietro Vgnali - Guerra va oltre Parma, arrivando direttamente a Roma. «Con la stessa forza con cui si chiedono soluzioni ai Comuni e ai sindaci, si facciano le stesse richieste anche al Governo. Sia chiaro, noi sindaci non ci sottraiamo alle nostre responsabilità, però cerchiamo di rimettere in ordine i pezzi del discorso». Quale discorso? Quello di una maggioranza parlamentare di centrodestra che in tv si lamenta per l'insicurezza nelle città italiane. «Noto una situazione paradossale, per cui da due anni e mezzo ci sono esponenti del Governo che vanno in giro a lamentarsi del problema sicurezza».

Per ridurre il problema, servono anche più risorse ai territori, garantisce il sindaco. «I tagli ai Comuni sono tagli alla sicurezza, perché se mancano i soldi per rispondere a fenomeni in crescita, come l'immigrazione, la povertà, questo si traduce in mancata sicurezza».

Amministratore, ma anche professore universitario, a Guerra piace, dopo aver inquadrato il problema, iniziare a ragionare in modo più ampio. «Il sentimento di insicurezza è in crescita per il numero dei reati, ma anche per il progressivo indebolimento di una serie di legami di cittadinanza. I legami di vicinato non ci sono più, c'è un individualismo sempre più esasperato. Queste sono situazioni che contribuiscono a generare insicurezza».

Ma c'è di più. «Da anni non affrontiamo correttamente il problema per due motivi. Da una parte perché la politica soffia sul fuoco, facendo della sicurezza un tema propagandistico, e dall'altra perché i media ne fanno un cavallo di battaglia».

Il problema però esiste, è reale, tanto che lo stesso Guerra assicura: «Ho cancellato la parola percezione dal mio vocabolario. In due anni e mezzo da sindaco penso di non averla mai usata».

In aula, a difendere l'amministrazione dagli attacchi della minoranza, c'è anche Francesco De Vanna, assessore alla Sicurezza, che nonostante la calma, assesta una stoccata al centrodestra: «A Parma mancano 60 carabinieri. È un dato non banale».

Pierluigi Dallapina

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