Lutto
Allegra come la ricetta del suo cuore, che profuma la campagna sotto la collina. E buona, come quei triangoli dorati che da pasta povera si trasformano nel nobile «piatto» con i salumi di Parma. A Tina il sorriso e la gentilezza certo non mancavano. Lei che era stata per 50 anni la regina della torta fritta della migliore cucina, quella della storica trattoria di Alberi di Vigatto. E anche se il suo regno era tra i fornelli, tutti ne conoscevano il nome, perché Argentina Pozzoli, vedova Scarica e detta Tina, amava così tanto la compagnia che l'ospite in lei trovava sempre un motivo in più per tornare presto a bussare alla sua porta.
Tina Scarica è morta a 89 anni, circondata da quella famiglia che lei insieme al marito Giovanni, scomparso nel 2015, ha saputo tenere unita e affiatata: la figlia Daniela con Piergiorgio e il figlio Achille con Roberta e l'adorata nipote Jessica con Francesco. Gli stessi che hanno saputo respirare quell'«aria» di casa così ricca di valori: prima di tutto, la cordialità, il rispetto e la passione per il lavoro. E lei, signora col grembiule, in questo era una vera «maestra».
Nata a Neviano degli Arduini il 20 ottobre del 1935, si era trasferita con i genitori a Gaione, dove aveva conosciuto Giovanni Scarica, che già lavorava nella trattoria che il padre Livio con la mamma Maria avevano aperto in quel giorno di San Martino del 1946. Per rilevare quello che ai tempi era un vero bazar con ristorante, drogheria e tabacchi, così come era consuetudine nei paesi di una volta, Livio Scarica aveva lasciato alle sue spalle il lavoro dei campi e il podere «Torre». Ma l'amore per la terra con i suoi sapori la famiglia Scarica lo ha sempre custodito gelosamente «dentro», trasformando quei prodotti sinceri in piatti di una tradizione che ancora oggi dopo 79 anni prosegue.
La signora Tina era la vera regina della torta fritta. Rezdora nella cura degli ingredienti, nella precisione a occhio e nel gusto intramontabile, aveva imparato il mestiere dalla suocera Maria. Torta fritta ma anche pasta fresca con anolini e tortelli, cacciatora, trippa e punta ripiena, dolci e quella sbrisolona col zabaione al marsala, come ogni brava nonna sapeva preparare. Tina era l'ombra di Maria, per non perdere nessun passaggio e nessun segreto della cucina più autentica. Insegnamenti che poi la stessa Tina era riuscita a tramandare alla compagna del figlio Achille, Roberta, ora custode di un menu che pur rigorosamente ancorato alla parmigianità ha saputo anche rinnovarsi per rimanere al passo coi tempi e per conquistare con un pizzico di «sale» in più il pubblico affezionato, che alla trattoria Scarica va di padre in figlio.
E Tina ci teneva tanto a questi insegnamenti, così come era instancabile la sua dedizione al lavoro. Tant'é che di ferie con Giovanni non se ne era mai prese, anche nel giorno di riposo almeno per quella mezza giornata se ne tornava in cucina o al negozio attiguo. Fino a una decina di anni fa, sicura di tutto quello che Roberta aveva imparato, Tina col marito Giovanni aveva lasciato le redini alla nuova generazione Scarica per prendersi un po' di quelle vacanze che in passato non aveva mai fatto.
Anche perché il suo divertimento era il lavoro e l'entusiasmo saliva quando doveva preparare la festa del patrono di Alberi di Vigatto e finalmente stare in compagnia. Moglie, mamma e donna speciale, perché capace di lasciare un testimone così importante agli «eredi» di una tradizione coltivata con sapienza e con il cuore, affinché quell'allegria e quella bontà, che trapelano nel ricordo del suo sorriso, continuino a rasserenare le giornate della bella campagna di Parma. I funerali di Argentina Scarica si terranno giovedì nella chiesa di Alberi di Vigatto alle 9,30 mentre il rosario si terrà stasera alle 20,30 nella stessa chiesa.
Mara Varoli
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