Casalmaggiore
Vladimir Luxuria, artista, attrice e attivista del movimento Lgbtqia+, voce di Karla Sofía Gascón nel doppiaggio italiano del film «Emilia Pérez», al Teatro Comunale di Casalmaggiore darà vita a «Princesa» sabato ore 21.
Cantata da Fabrizio De André, è la storia vera di Fernanda Farias De Albuquerque, soprannominata Princesa, ragazzino che non si riconosce nel suo corpo. Lo spettacolo, basato su lettere autentiche, si svolge in carcere, seguendo la traccia coraggiosa e dolente di una vittima del pregiudizio sociale. Abbiamo conversato con Vladimir Luxuria per farci raccontare la sua «Princesa» nella versione teatrale scritta e diretta da Fabrizio Coniglio.
De André è stato uno dei primi artisti ad affrontare il tema della transessualità. Cosa comporta per lei recitare in un ruolo con riferimenti autobiografici?
«Coinvolge me, innanzi tutto, perché quando si fa teatro non si finge di essere qualcuno: si è qualcuno. Psicologicamente faccio fatica a riprendermi. Alla fine dello spettacolo ho bisogno di un momento di decompressione. Vado in camerino, chiudo gli occhi, respiro profondamente e ritorno ad essere Vladimir. Ed è coinvolgente per il pubblico. E’ una storia così forte, emozionante e anche struggente che c’è un silenzio incredibile, quasi sacro, durante la rappresentazione. Fernanda, brasiliana, straniera, povera, transessuale, poi sieropositiva, poi detenuta in carcere, rappresenta il disperato tentativo di essere se stessa, di amare ed essere amata, di sentirsi cittadina come le altre, di trovare la felicità, che nel suo caso è stato un fallimento. Io dico sempre: tutto quello che Fernanda non ha avuto nella vita lo riceve a teatro, perché sento che la gente la ama».
Qual è il cammino del testo, a partire dalla canzone?
«L’autore Maurizio Iannelli mi ha presentato questa storia prima ancora che uscisse il libro, intitolato appunto “Princesa”. Inoltre Dori Ghezzi mi ha parlato della genesi di questa canzone di De André. Il bravo regista e attore Fabrizio Coniglio, che ha fatto la versione teatrale, si era messo in testa in maniera caparbia che dovessi essere Princesa. Temevo di soffrire sul palco per la storia di Fernanda. Forse anch’io sarei potuta essere Fernanda. Sono stata una persona veramente fortunata, sopravvissuta a brutti periodi, delusioni. Belle persone, soprattutto quando non ero ancora Vladimir Luxuria, prima di essere famosa, mi hanno aiutata. Devo restituire gli onori alle tante Fernanda che ho conosciuto nella mia vita. Potrei dirti anche i nomi: Valeria, Jessica, sono persone trans mie coetanee, qui di Foggia. Dapprima notavo in loro la pupilla ristretta: l’eroina è stata un serial killer di tante persone che non si proiettavano nel futuro. Vedevano un vicolo cieco davanti a loro, perché si sentivano sbagliate: tutte le porte erano chiuse, gli insulti, le botte, le discriminazioni. Ho sempre cercato di far sentire queste persone uguali a tutte le altre, come me, degne di essere considerate cittadine di serie A. Lo faccio soprattutto adesso».
Come sta portando avanti il suo impegno sul fronte dei diritti civili in questo momento?
«Parlandone, credo anche attraverso questo teatro militante, con dibattiti, manifestazioni. In questo periodo mi sento un po’ controcorrente. Ho il vento contrario».
Fernanda, Valeria, Jessica devono essere un monito per noi, in merito alla tutela dei diritti?
«Le persone al potere vanno e vengono, ma i valori per cui si combatte restano saldi. Proprio in un momento in cui nella società, rispetto a quando avevo diciassette anni, c’è un atteggiamento più inclusivo, la reazione ultra conservatrice cui assistiamo tenta di farci ripiombare nel buio della solitudine. E questo non lo permetteremo».
La notte degli Oscar 2025 sarà domenica. E’ in trepidazione per il verdetto su «Emilia Pérez»?
«Ho amato doppiare Karla Sofía Gascón nella versione italiana del film. Nonostante tutte le difficoltà, che hanno messo in un certo senso un’ipoteca sugli Oscar, speriamo che qualche riconoscimento lo ottenga».
Info: biglietti in prevendita al Centro servizi al cittadino del Comune di Casalmaggiore (tel. 0375-284496), online sul sito www.vivaticket.it. Intero 25, ridotto 20 euro.
Claudia Olimpia Rossi
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