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Processo

Aqualena, una condanna e due assoluzioni

Aqualena, una condanna e due assoluzioni

di Roberto Longoni

08 Marzo 2025, 03:01

Ancora Aqualena. Sigillato da anni l'impianto sportivo al 27/A di via Ximenes, a questo nome corrisponde un caso giudiziario che chissà per quanto ancora farà parlare di sé. Esito naturale di una lunga e complicata indagine della Guardia di finanza su fallimenti e presunte frodi fiscali di una galassia di società che ha portato a processo 16 persone, con capi d'imputazione per i quali rischiavano di non bastare le lettere dell'alfabeto, per di più a loro volte suddivise in numeri. Basti pensare che si è arrivati alla «V». Condannati nel luglio scorso i fratelli Antonio e Marcello Vetere (5 anni e 9 mesi al primo, 6 anni e 3 mesi al secondo), oltre all'avvocato Antonio Dimichele (quattro anni), chiamati a rispondere dei reati per i quali erano stati sottoposti alla custodia cautelare, ieri è stato uno dei momenti della verità per altri tre imputati.

Graziano Nicola Del Sole, Fabio Rubbini e Alessandro Vitale sono stati processati con giudizio abbreviato (che comporta lo sconto di un terzo della pena) comparendo davanti al procuratore capo Alfonso D'Avino e al giudice Maurizio Boselli. È stato necessario che fosse il presidente del tribunale a indossare la toga del Gup a causa dell'incompatibilità dei tre Gip titolari, che già si erano occupati in altre occasioni di questa vicenda. Rubbini, 56enne piacentino accusato di essere una «testa di legno» dei veri proprietari della società, è stato assolto. E assolto è stato anche Del Sole, risultato semmai una vittima in questa vicenda, avendo subito il furto di nome e cognome.

Ben diverso l'esito del processo per Vitale, considerato l'anima operativa nell'affaire Aqualena. Da 9 capi d'imputazione il 45enne reggiano ex compagno della figlia di Antonio Vetere è stato assolto; per altri cinque reati il giudice ha optato per il non doversi procedere per l'intervenuta prescrizione. Ma di altri tredici capi d'imputazione Vitale è stato ritenuto responsabile. Inoltre, è stata riconosciuta la continuazione con i reati tributari per i quali era già stato condannato, con sentenza passata in giudicato il 20 luglio scorso. Sommata la pena precedente, Vitale è stato condannato a cinque anni e 8 mesi di reclusione.

Pesanti anche le sanzioni accessorie. Oltre al pagamento delle spese processuali, il giudice ha disposto confische milionarie a carico di Vitale, oltre a risarcimenti alle parti civili. In favore del Fallimento Vvv Aqualena è stata stabilito il pagamento di una provvisionale di un milione (il resto andrà liquidato in sede civile). E in sede civile andrà stabilito il risarcimento per la Nuova Pulieuro, per la quale intanto è stata decisa una provvisionale di 30mila euro. Sia alla Fallimento Aqualena che alla Nuova Puleuro Vitale dovrà corrispondere le spese di costituzione di parte civile.

«La società mia assistita e precisamente la nuova Pulieuro srl oltre a non aver ottenuto il pagamento delle fatture per 73mila euro - ricorda l'avvocato Pierluigi Collura - ha dovuto fare sforzi enormi per pagare gli stipendi al personale che ha effettuato i servizi di pulizia degli alberghi della società hcp srl, ricorrendo a due finanziamenti, pur di corrispondere il sacrosanto stipendio ai propri operai addetti alle pulizie. Dagli atti processuali e dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza è emerso che in merito alla gestione degli alberghi era consuetudine, ogni tre mesi circa, cambiare impresa di pulizia, in quanto è stato appurato l’intento fraudolento di non pagare volutamente i vari malcapitati di turno, tra questi anche la mia cliente».

«La società mia assistita  ha sempre presenziato a tutte le udienze, fiduciosa nell’accoglimento delle proprie richieste risarcitorie - conclude il penalista -. La sentenza di oggi ha riconosciuto alla mia assistita, in via provvisionale, l’importo di 30mila euro e la restante parte da liquidarsi in sede civile. Il legale rappresentante della Nuova Pulieuro aveva sporto denuncia querela fiducioso  nell’operato della giustizia e con oggi ha ottenuto un primo risultato». Il 26 novembre, la prossima tappa dell'odissea Aqualena: a processo 14 imputati.

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