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Lettere al direttore

È l'Europa la mia patria

lettera al direttore

di Antonino Calabrese

13 Marzo 2025, 13:00

Egregio direttore,
sono un patriota e vorrei spiegare cosa intendo e perché. Patriota è chi agisce per il bene del proprio Paese, della propria comunità, del consesso di cui si sente parte, insomma per il bene di ciò che sente come Patria, che non necessariamente coincide con Nazione.
Io mi sono innamorato di Immanuel Kant al liceo e se una mattina mi sveglio con qualche sogno ancora in testa, subito penso a Sigmund Freud.
Quando sento l'Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven, mi alzo in piedi e mi emoziono per la forza di quelle note e del loro significato.
Così come quando ascolto la Marsigliese, perché Libertà, Uguaglianza e Fraternità sono i veri Comandamenti su cui si fonda ogni società civile. William Shakespeare ha ambientato ben dodici delle sue opere in Italia, e come sarebbe stata la gioventù di milioni di italiani senza Beatles, Rolling Stones, Genesis e Pink Floyd.
I re spagnoli hanno regnato per secoli in mezza Italia fino a quando il nostro Eroe dei Due Mondi, appoggiato dai britannici, non ha deciso che era ora di fare l'Italia tutta intera.
Proprio il nostro Garibaldi che, pur avendole prese nel 1848 a Roma e nel 1866 a Mentana, ha combattuto nel 1870 al comando di quegli stessi francesi nell'unica battaglia da loro vinta nella guerra franco-prussiana.
Quanti dei nostri eroi risorgimentali e antifascisti hanno trovato rifugio oltre le Alpi o di là della Manica.
Quanta Europa c'è nella nostra vita e nella nostra storia, e si potrebbe andare avanti così a citarli tutti i nostri legami, fino a ricordare quei soldati polacchi venuti a morire sulle nostre spiagge, quando gli sbarchi servivano a liberarci dal nazi-fascismo.
Insomma, mi chiedo cosa sarebbe la nostra vita e la nostra cultura se fossimo compressi nello stretto e piccolo ambito dei concetti di «nazione» e «sovranismo», dove piccole menti credono di poter restringere la nostra esistenza.
Si dice che la vera unità d'Italia si sia realizzata nel crogiolo della Prima Guerra mondiale, dove lombardi, pugliesi, veneti e siciliani sono vissuti e morti fianco a fianco per anni.
Sperando che non sia necessaria una nuova esperienza così «formativa» per avere anche oggi una nuova unità, l'Europa è già la mia Patria e io sono un patriota.
 
Parma, 9 marzo

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