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Gli occhi della Superlega sul «baby» Mingazzini: «Mi diverto, ma sogno di giocare ad alti livelli»

Gli occhi della Superlega sul «baby» Mingazzini: «Mi diverto, ma sogno di giocare ad alti livelli»

di Matteo Billi

19 Aprile 2025, 03:01

In questa stagione gioca schiacciatore e opposto. È impegnato su più fronti (under 14 - con cui ha appena vinto il titolo regionale -, under 15, serie D e Boy League) e con più società: Energy e Trentino Volley. Nelle final four dell’U14 ha totalizzato 101 punti in due partite, dieci set: 46 in semifinale con 7 ace e 2 muri; 55 in finale con 10 ace e 1 muro. In D, nella sfida di inizio aprile tra Energy e Ribelli Dentro, in cinque set, 25 punti con ace (1) e muri (2). Nel suo palmarès c’è anche un titolo interregionale under 12 e un bronzo nel beach conquistato l’estate scorsa alle finali nazionali under 14. I numeri non dicono tutto, è vero, però Federico Mingazzini, 14 anni proprio oggi, 189 centimetri di altezza, sicuramente ha già ottime qualità e può migliorare. Tanto che già diversi club di Superlega gli hanno messo gli occhi addosso.

Lui frequenta la terza media alla Scuola per l’Europa, sezione inglese, due fratelli più grandi, un papà - Ugo - che ha giocato palleggiatore. Federico precisa: «Non è stato lui che mi ha fatto provare la pallavolo, ma mia madre. Ero in quinta elementare, avevo già fatto calcio e pallacanestro, però nel volley c’è di più il senso della squadra».

Hai sempre giocato schiacciatore?
«Nei primi due anni, giocavo doppio palleggiatore. Poi ho fatto un anno da centrale. Ora banda e opposto».

Qual è il ruolo che senti più tuo?
«Banda e opposto».

C’è un giocatore in particolare che ammiri?
«Giannelli, perché è il capitano della Nazionale e del Perugia, squadra che tifo. Mi piace come gioca e come gestisce la squadra, in modo creativo. È molto forte. Mi piace anche il giapponese Ishikawa che gioca nella stessa squadra».

Come riesci a conciliare studio e sport, tra Parma e il Trentino?
«Non ho moltissimo da studiare, non ho tanti compiti, quindi per ora sono sempre riuscito a gestirmi abbastanza facilmente».

Come sei arrivato al Trentino Volley per la Boy League, ovvero l’under 14 nazionale riservata alle giovanili delle squadre di serie A?
«A febbraio dello scorso anno ho fatto un test, poi sono stato ricontattato in estate e a novembre ho iniziato ad allenarmi con loro. Vado due volte al mese, per un paio di giorni. Ogni squadra della Boy League può far giocare due prestiti. Ci siamo io e un ragazzo di Bolzano. Lì gioco opposto».

Quest’anno, numeri alla mano, sei esploso. Te ne sei accorto anche tu?
«Sì, penso di sì. Giocare anche in D vuol dire confrontarsi con adulti, trovare un livello più alto, fare tanta esperienza».

Cosa ti aspetti da questa stagione, al di là dei titoli che potete vincere?
«Divertirmi, fare belle esperienze e migliorare».

E da qui a cinque anni dove ti vedi?
«Vorrei diventare un giocatore professionista. Quindi mi impegnerò per migliorare e arrivare a quel livello. Senza però rinunciare allo studio».

Nella prossima stagione giocherai a Parma?
«Non abbiamo ancora deciso, ma è probabile di no…».

Matteo Billi

© Riproduzione riservata

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