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Dissesto

La mappa delle frane sulle strade di montagna: sono 103

La mappa delle frane sulle strade di montagna: sono 103

20 Aprile 2025, 03:01

Sono 103 le strade provinciali del Parmense caratterizzate da movimenti franosi. Di queste, un terzo sono quelle che si trovano nelle condizioni più preoccupanti, ossia a rischio di limitazioni al traffico (dal senso unico alternato sino alla chiusura) in caso di peggioramento. Quattro quelle attualmente off limits: la Sp66 di Compiano, proprio prima del borgo e del castello; la Sp15 tra Calestano e Berceto, la Sp84 tra Tizzano e Corniglio e la Sp75 tra Monchio e Corniglio, mentre sulla Sp28 di Varsi si viaggia a senso unico alternato.

«È un quadro certamente complesso – analizzano il presidente della Provincia di Parma Alessandro Fadda e il suo vice Daniele Friggeri, delegato alla Viabilità - rispetto al quale il nostro ente cerca di intervenire in maniera tempestiva per scongiurare chiusure e garantire il transito con le maggiori condizioni di sicurezza possibili».

I rischi attuali

Il Servizio Viabilità della Provincia – competente su 1.200 km di strade e 836 ponti dalla Bassa all’Appennino – ha stilato un quadro delle situazioni più gravi, tra Montagna Est e Montagna Ovest, mettendo insieme i dissesti censiti da ottobre 2024 a marzo 2025. Il quadro complessivo è preoccupante: dai micromovimenti alle situazioni più complesse si contano ben 103 dissesti: 41 nella Montagna Est e 62 nella Ovest, tutti seguiti costantemente dal personale tecnico della Provincia.

Servirebbero, per sistemare tutto in base allo stato attuale delle strade, 8,1 milioni di euro: 4,9 nella Montagna Ovest e 3,2 nella Montagna Est.

I punti più critici

Sui punti più critici, quelli dove la viabilità è interrotta, la Provincia sta lavorando da tempo cercando le risorse necessarie e, laddove disponibili, dando avvio alle progettazioni. «Sulla Sp66 di Compiano – dicono Fadda e Friggeri – dopo lo stanziamento del milione di euro per i lavori, a breve inizieranno le operazioni geognostiche per definire la dimensione delle opere necessarie per il contenimento della frana. Sulla Sp15 ad Armorano continua, nella parte alta del versante, il lavoro di speciali mezzi, i cosiddetti ragni, azionati da personale qualificato, per la rimozione dei massi ad alta quota, nei punti più difficili da raggiungere, mentre più a valle sono attivi mezzi d’opera di maggiore dimensione per la rimozione di massi più grandi. Sulla Sp84 Tizzano-Corniglio abbiamo provveduto a creare un reticolo scolante per facilitare il deflusso delle acque, principale causa dell’instabilità del terreno. Per la Sp75 Monchio-Corniglio sono stati stanziati 700mila euro: attualmente è in corso la progettazione dell’intervento di contenimento dei grandi massi che rischiano di staccarsi dal versante. Infine sulla Sp28 di Varsi prosegue la rimozione del materiale che incombe sulla carreggiata. L’intento è di raggiungere, quanto prima, condizioni che consentano di ripristinare la viabilità, rimuovendo il senso unico alternato regolato da semaforo».

Stanziati 2,7 milioni

Nell’ultimo consiglio provinciale l’ente di Palazzo Giordani ha stanziato 2,7 milioni per le strade di montagna con l'obiettivo di sistemare le frane. Si tratta di risorse rese disponibili dalla Regione nel secondo stralcio del piano degli interventi urgenti di protezione civile dopo gli eccezionali eventi meteorologici verificatisi dal 23 ottobre ai primi giorni del novembre 2023. Nei 2,7 milioni di euro rientrano: un milione di euro per la sistemazione della frana di Compiano sulla Sp 66; 500mila euro per la messa in sicurezza del versante a monte della strada Sp 116 dei Cento Laghi in località Groppo Pedrazzano nel comune di Corniglio; 350mila euro per il completamento dell’intervento di messa in sicurezza della S.P. 28 di Varsi al km 27 in località Ponte Lamberti nel Comune di Varsi; 300mila euro per il ripristino della viabilità mediante opere di consolidamento del versante di valle e del corpo stradale della Sp 15 Calestano-Berceto in località Riva dei Preti nel Comune di Calestano; 250mila euro per la messa in sicurezza del corpo stradale della Sp 28 di Varsi in località Scandolaio nel Comune di Varsi; 150mila euro per il completamento dell’intervento di messa in sicurezza della Sp 15 Calestano-Berceto in località Armorano nel Comune di Calestano; 120mila euro per il ripristino della viabilità sulla Sp 17 di Traversetolo in località Ceretolo nel Comune di Neviano degli Arduini.

«Sono risorse importanti per un bilancio come quello della Provincia – sottolineano Fadda e Friggeri - ma purtroppo non sufficienti. Per questo rinnoviamo l’appello agli enti a noi sovraordinati affinché possano essere stanziati altri fondi grazie ai quali poter fronteggiare le tante problematiche che caratterizzano le strade di montagna».

I dati

Il territorio collinare-montano della Provincia di Parma raggiunge un’estensione pari a 2.584 Kmq (pari a circa il 75% dell’intera superfice provinciale). L’Appennino parmense è riconosciuto essere fra le aree dell’Appennino settentrionale in cui i fenomeni franosi si presentano in modo particolarmente diffuso e variegato dal punto di vista tipologico e volumetrico. La superficie totale dei dissesti, comprensivi sia delle frane attive che quiescenti (cioè non mostranti indizi morfologici di movimento in atto o recenti) è pari all’incirca a 675 Kmq.

Le caratteristiche geolitologiche e geomorfologiche dei terreni dei vari comuni montani sono tutte da ritenere con indice di franosità alto o comunque critico.

I movimenti franosi che attualmente interferiscono con la rete stradale di competenza della Provincia (che nelle aree montane raggiunge circa 700 Km per un totale provinciale di 1.200 Km), sono 103, mentre l’analisi dei dati geologici mette in evidenza che i tratti delle strade provinciali, potenzialmente interessati da fenomeni di dissesto idrogeologico, sono nell’ordine di 50 Km.

r.c.

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