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PROGETTO POLIS

Poste, nuovi servizi anche nei paesi più piccoli

Poste, nuovi servizi anche nei paesi più piccoli

di Silvio Marvisi

25 Aprile 2025, 03:01

Da qualche anno le filiali delle banche stanno lasciando paesi e località più lontani dai centri urbani, dopo averli «colonizzati» negli anni ’50. Poste Italiane sta invece facendo il contrario, portando la possibilità per molte persone di accedere a servizi a cui, altrimenti, si dovrebbe far fronte a prenotazioni, lunghe attese e spostamenti che richiedono ore.

Il progetto Polis propone proprio questo, ovvero di poter inoltrare la richiesta per un nuovo o il rinnovo del passaporto, ma anche accedere ad alcune pratiche Inps come il cedolino pensione. C’è poi la possibilità di avere un interlocutore per i contratti delle forniture domestiche o per la connessione internet via fibra. L’ufficio da cui ha preso il via il progetto, circa due anni fa, è quello di Collecchio la cui esperienza è stata utile per migliorare il servizio, «tararlo» sulle richieste e, soprattutto, migliorare la comunicazione.

Per chiarire fin da subito il panorama va detto che Poste Italiane ha separato il reparto logistica, che si occupa di posta e pacchi, dagli altri settori, così che Polis (solo per comuni sotto i 15mila abitanti) è presente all’interno degli uffici postali ma consente procedure più snelle.

Si può chiedere il passaporto in uno dei 38 uffici postali, portando i documenti necessari (anche le foto validate per i minori, nel caso), con la possibilità di richiedere la consegna a domicilio o il ritiro diretto. Vi è anche la possibilità di inoltrare la richiesta in uno qualsiasi degli uffici abilitati, a patto che si risieda in un comune sotto i 15mila abitanti. Il servizio funziona, Collecchio guida la classifica con 200 richieste a cui segue Medesano anche se i comuni più lontani dalla città, come Roccabianca e Bore, hanno già molte richieste se paragonate agli abitanti. Tramite Polis si possono ottenere in breve tempo i certificati previdenziali come il «Cedolino pensione» la «Certificazione unica» e «Obis-M», senza code all’Inps e riducendo al minimo la strada percorsa e, quindi, il tempo.

Silvio Marvisi

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