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L'INSEDIAMENTO

Corder, nuovo presidente del Tribunale: «Dialogo e decisioni condivise. Non prometto risultati, ma impegno e passione»

Corder, nuovo presidente del Tribunale: «Dialogo e decisioni condivise. Non prometto risultati, ma impegno e passione»

06 Maggio 2025, 03:01

Questione di armonia. Di note che devono risuonare all'unisono. Il «segreto» del quartetto d'archi quando raggiunge l'equilibrio perfetto. Quell'armonia che sul pianeta giustizia si chiama «concertazione», secondo Paolo Corder, 66 anni, origini trevigiane. L'ha ripetuto più volte, ieri mattina, il neo presidente del Tribunale nell'aula di Corte d'assise, gremita di magistrati (togati e onorari), avvocati e personale amministrativo, nel giorno del suo insediamento. «Ogni protagonista deve suonare in modo coordinato. Se si vuole raggiungere l'armonia - spiega - non basta più la semplice collaborazione, il senso istituzionale, occorre la concertazione, perché tutti devono partecipare alle decisioni, e lo si fa ascoltando proposte e suggerimenti di tutti gli interessati, Ovviamente, chi poi deve decidere, alla fine se ne assume la responsabilità. E' molto difficile, me ne rendo perfettamente conto e lo dico prima di tutto a me stesso, ma è un fine a cui bisogna tendere con convinzione».

Parla a braccio. Con la determinazione - e la franchezza - di chi ha 36 anni di magistratura sulle spalle: aule del Tribunale civile, soprattutto, ma anche quattro anni al Csm, e da quasi nove presidente del Tribunale di Udine. A Parma, dove da tempo vive con la famiglia, percorrerà l'ultimo tratto della sua carriera professionale, poco meno di quattro anni prima del congedo, eppure questo era un traguardo «atteso e sperato». «Non prometto risultati - sottolinea - ma prometto massimo impegno e passione per il mestiere di magistrato, che nonostante tutto è un mestiere straordinario».

Dietro il lungo banco dell'imponente aula di Corte d'assise, ci sono il presidente della sezione penale Maurizio Boselli, le giudici Paola Artusi e Antonella Ioffredi, oltre al procuratore Alfonso D'Avino. Spettano a Boselli le formalità di questa giornata di insediamento. Che è anche un passaggio di testimone, perché per oltre un anno, dopo il congedo di Pio Massa, ha presieduto il Tribunale. Ed è a lui che Corder rivolge il suo ringraziamento per l'«eccellente lavoro»: «Vedo tantissima gente, per cui concedetemi di dire che per me è un onore venire a presiedere il Tribunale di Parma e un onore proseguire il lavoro del mio predecessore Pio Massa». C'era anche lui, ieri mattina, insieme al presidente del Tribunale di Piacenza, il parmigiano Stefano Brusati, «presente in veste di cittadino», sottolinea lui stesso.

Un appello alle decisioni condivise, «a considerare il punto di vista dell'altro», pur non dimenticando i problemi, irrisolti, delle carenze d'organico anche a Parma: 30% in meno di personale amministrativo e 15% di giudici in meno. «Sono già dati significativi, ma in più queste scoperture sono così da tempo, in particolare per il personale amministrativo. E abbiamo una bulimia di riforme - annota Corder - quando, a mio avviso, questo è un sistema che avrebbe estremo bisogno di stabilità, di una sorta di fermo biologico delle leggi. Senza contare gli attacchi continui alla magistratura, che minano la fiducia dei cittadini nella giustizia».

Un percorso di collaborazione costante. E un invito all'ascolto condiviso anche dal presidente della sezione penale Boselli e dal procuratore D'Avino, dalla delegata dei giudici onorari e dei vice procuratori onorari, Maddalena Annunziata, oltre che dal personale amministrativo, rappresentato da Francesco Freghieri. Una sfida raccolta anche dal mondo dell'avvocatura, a partire dall'Ordine di Parma. e presente con le sue varie anime (Camera civile, Camera penale e diverse associazioni), «Ci impegneremo a mantenere un dialogo costruttivo e costante - assicura il presidente dell'Ordine Francesco Mattioli -. E' un momento molto complesso per le sfide che ci attendono. Anche l'avvocatura è sempre sotto attacco, e lo è per la funzione che svolge: tutelare tutti i cittadini. L'auspicio è che questo nuovo capitolo della giustizia parmense sia caratterizzato dal miglioramento di alcuni servizi e soprattutto improntato alla tutela dei diritti dei cittadini e della cultura della legalità».

L'orchestra della giustizia. Con melodie che, a volte, anche nelle loro diversità possono essere armoniose.

Georgia Azzali

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