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Incontro con l'assessore alla Salute Fabi

«La sanità regionale resta una eccellenza»

«La sanità regionale resta una eccellenza»

14 Maggio 2025, 03:01

Il sindaco Michele Guerra nel suo saluto iniziale lo ha sottolineato con forza: «Il tema più rilevante nella agenda attuale è proprio quello della sanità. Perché questo comparto sta vivendo una crisi senza precedenti».

Ecco perché c'era molta attesa per la partecipazione dell'assessore regionale per le Politiche per la salute, Massimo Fabi all'incontro organizzato dai circoli cittadini del Pd sul tema della sanità tra politiche regionali e nazionali, nella sede dell'Assistenza Pubblica di via Gorizia. Un confronto di estrema attualità che ha visto la partecipazione di diversi esponenti della attuale giunta comunale e di molti esponenti del mondo medico e che è stato moderato da Raffaele D'Ippolito che dopo il doveroso benvenuto a Fabi ha chiesto di introdurre l'attuale quadro «penalizzato da un deficit di programmazione a livello nazionale».

«Prima di affrontare il tema dei numeri occorre una premessa - ha spiegato Fabi. - La politica finanziaria del nostro Occidente è arrivata a valutare il sistema sanitario pubblico come un costo e non come un bene comune. Per arrivare alla sostenibilità occorre quindi agire anche sul piano culturale».

Una riflessione che però non può prescindere dal dato economico: i finanziamenti dallo Stato aumentano meno dei costi che devono coprire. E quindi per forza di cose si rendono necessari interventi.

«E qui le scelte sono obbligate - ha proseguito l'assessore. - Si possono ipotizzare tagli orizzontali che penalizzano la qualità del servizio anche se è giusto ricordare che Parma mantiene un livello di efficienza molto alto».

Un dato che trova conferme in alcuni aspetti: ad esempio, in Italia si discute da tempo di dare vita a case di comunità che garantiscano il servizio dei medici di base ai pazienti. «E mentre altrove si dibatte su come organizzare il rapporto con i medici di base a Parma, per esempio, già l'88% dei medici sono organizzati in questo modo. A riprova di quello che comunque è aspetto di cui essere fieri: il servizio sanitario di questa regione non ha confronto a livello nazionale e anche internazionale. Si tratta di una eccellenza».

Anche se, l'assessore in questo è stato molto chiaro: il livello è alto ma molte cose sono da fare: «Occorre adeguare i salari dei medici e soprattutto degli infermieri al livello di responsabilità che questi operatori si assumono. E questo vale anche per il discorso del costo delle abitazioni: e la nostra giunta in questo si sta impegnando».

Una piano che però va contestualizzato nel momento storico che stiamo vivendo: quello in cui circa cinque milioni di persone non si curano perché non possono accedere alle terapie mentre il sistema sanitario sconta un disavanzo di 350-400 milioni. E su tutto pesa una diffusa tendenza alla privatizzazione delle cure.

«E alla fine si finisce solo per parlare di liste di attesa - ha concluso l'assessore - anche se l'82% delle persone ottengono il servizio nei tempi previsti».

r.c.

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