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Soragna

Culatello supremo, vince Lorenzo Agnetti

Culatello supremo, vince Lorenzo Agnetti

18 Maggio 2025, 03:01

«Anche quest’anno “il Supremo” non è stato trovato, così che non si smetta mai di cercarlo». È con questo motto quasi scaramantico che, tra le magnifiche mura della Rocca Meli Lupi di Soragna, dove l’abito cerimoniale dei sodali e l’atmosfera sospesa sembrano riportare il tempo al Rinascimento, si è celebrata ieri sera la 43esima edizione della Tenzone del salume perfetto, evento ormai iconico per gli amanti del culatello di qualità, organizzato dall’Arcisodalizio del Culatello supremo.

Una settantina erano gli ospiti presenti, oltre ai membri del Consiglio dei Sodali (in totale 49 e rigorosamente vestiti con la tradizionale cappa rossa in velluto e colletto nero), tutti chiamati a degustare dieci diversi culatelli, in assaggio alla cieca, valutandoli con punteggi distinti per vista, olfatto e gusto. «È sempre un momento piacevole, che unisce la serietà del giudizio al piacere della convivialità», ha affermato il professore emerito Alberto Spisni, Gran Maestro. E ha aggiunto: «Il livello medio quest’anno è stato buono, senza prodotti difettati. Due o tre culatelli si sono distinti con un’eccellenza superiore. La qualità generale si è alzata rispetto allo scorso anno, merito delle condizioni di produzione e del clima favorevole».

I partecipanti – giuria popolare e Consiglio – hanno assaggiato gli stessi dieci campioni, ciascuno numerato e anonimo, per garantire equità. Si è cercato il minimo difetto: un segno scuro può penalizzare, un bel colore e l’equilibrio tra profumo, grasso e gusto premiano. Una gara autentica, dove dietro ogni fetta c’è il lavoro e la passione dei produttori, molti dei quali presenti in sala. Non partecipano grandi aziende, ma artigiani del gusto, custodi di una tradizione radicata nel cuore della Bassa parmense. È proprio questo il senso dell’Arcisodalizio: mantenere vivo l’amore per un prodotto che richiede tempo, attenzione e mani esperte, per restare quello che è – uno dei simboli più amati della nostra cultura gastronomica.

Fra i presenti anche partecipanti da Milano, Venezia e altri da fuori regione. «Il palato è ormai sensibilizzato – ha notato Spisni – la qualità è percepita e premiata con giudizi omogenei». È quanto si è compreso, poi, dalla proclamazione affidata al Priore Stefano Spagna Musso, che ha visto un risultato insolito: Lorenzo Agnetti si è aggiudicato sia il titolo di Gran Culatello (scelto dalla giuria popolare) sia quello di Culatello Supremo (assegnato dal Consiglio). Un verdetto unanime e significativo. A completare il podio, il riconoscimento come Norcino dell’anno è andato a Filippo Luca, giovane artigiano delle Delizie Mastro Mezzadri di Polesine Zibello. «Un giovane che dà speranza – ha commentato Spisni – perché porta avanti la tradizione con passione e qualità».

Christian Marchi

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