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Il personaggio

Ha 12 anni, suona da 3: è un prodigio della chitarra

Ha 12 anni, suona da 3: è un prodigio della chitarra

di Giulio A. Bocchi

03 Giugno 2025, 03:01

Le fonti più ufficiali lo definiscono giornalista e critico musicale, per lunghi anni alla guida dell’ufficio stampa prima del Teatro Regio di Parma, poi della Casa della Musica e della Casa Natale Arturo Toscanini, ma Vincenzo Raffaele Segreto è stato anche un chitarrista e questo strumento ha rappresentato una parte importante della sua vita. In modo doveroso e con tempismo perfetto, quindi, il Paganini Guitar Festival ha deciso di rendergli omaggio ieri pomeriggio, a ridosso del nono anniversario della sua prematura scomparsa (domani), con un concerto, alla Casa della Musica, con un concerto della seconda classificata - a vincere è stato Yuri Santangelo - del Concorso Internazionale «Omaggio a Paganini» 2025.

Zhou Shiqi doveva ancora compiere quattro anni quando Segreto ci lasciò. Sembra assurdo, ma ha ancora dodici anni la chitarrista cinese che è riuscita ad arrivare alla finale della categoria dei solisti, piazzandosi al secondo posto e ottenendo di esibirsi in questo concerto.

Lo stereotipo ci dice che non è possibile assegnare un'età, alla vista, alle ragazze e alle donne asiatiche: pur ammettendo l'importanza di andare oltre all'apparenza, una difficoltà oggettiva non si può negare. Sicuramente, vedendo la sicurezza con cui si esibisce e soprattutto ascoltando la sua padronanza tecnica ed espressiva, non si potrebbe ricavare nessun indizio sull'età della giovanissima chitarrista che ha saputo ottenere un risultato così rilevante in una categoria aperta ai musicisti più maturi, almeno anagraficamente. Si potrebbe pensare che abbia iniziato piccolissima, a tre anni, volendo trovare una vaga giustificazione a questo pur sorprendente risultato, e, invece, no. Ha cominciato a suonare la chitarra tre anni fa.

Anche il programma, presentato al pubblico dell'auditorium della Casa della Musica, sarebbe stato di tutto rispetto anche da parte di un interprete più esperto. Il concerto si è aperto con la Fantasia op. 19 di Luigi Legnani, dal sapore marcatamente rossiniano. È stata poi la volta di uno Studio del brasiliano Heitor Villa-Lobos e un brano caratteristico del tedesco (di origine russa) Konstantin Vassiliev. Il programma è proseguito con l'Allegro BWV 1003 di Johann Sebastian Bach e con un doveroso omaggio a Niccolò Paganini: la Sonata n. 24.

Per ultimo è stato eseguita una Sonata di Sérgio Assad, chitarrista e compositore che la giovane interprete ha avuto modo di incontrare durante questo festival.

Il pubblico entusiasta e quasi incredulo ha ottenuto come bis la ripetizione del brano di Villa-Lobos.

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