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Intervista

Frizza, dal concerto al Quirinale a Parma: «Fare musica è uno scambio»

Frizza, dal concerto al Quirinale a Parma: «Fare musica è uno scambio»

13 Giugno 2025, 03:01

Per la Festa della Repubblica, ha diretto il Concerto al Quirinale, davanti al presidente Mattarella e al “gotha” delle istituzioni, in diretta su Rai1. Ora Riccardo Frizza, 53 anni, bacchetta bresciana da esportazione, a suo agio nel repertorio sinfonico quanto in quello operistico (ha diretto 23 dei 27 titoli verdiani), si prepara a guidare la Filarmonica Toscanini per il concerto inaugurale del Festival Toscanini 2025, domani alle 21.30 in piazzale San Francesco a Parma (biglietti da 15 a 30 euro).

Maestro, apre un Festival che porta il nome di un direttore di importanza storica. Che programma ha pensato per questa occasione?

«Il programma è dedicato al preromanticismo tedesco-viennese. C'è il Concerto n.1 per violoncello di Haydn, opera percorsa da una scrittura virtuosistica, risalente ai primi anni di collaborazione di Haydn con il principe Esterházy, quindi siamo nella Vienna di fine '700. Poi vediamo il mondo di Beethoven, con la Quarta Sinfonia, e quello che succede a Lipsia invece con Mendelssohn, sempre contemporaneo di Beethoven, quindi due modi di vedere la germanità in quel periodo storico. Sono tre pezzi molto interessanti. La Quarta di Beethoven è stata definita uno dei capolavori assoluti di Beethoven per il clima che riesce a creare all'inizio; le prime battute veramente offrono un momento magico. Quella di Mendelssohn, “Le Ebridi. La grotta di Fingal”, è musica ispirata alle grotte del mare del nord. Il compositore si faceva molto toccare dal mondo che lo circondava».

Nel Concerto n.1 di Haydn, solista sarà il violoncellista berlinese Philipp Schupelius selezionato da Classic FM tra i 30 giovani musicisti più interessanti al mondo. Un talento da scoprire per il pubblico.

«Sì, ma anche per me. Non avevamo mai lavorato insieme e sono contento di poterlo fare in questa occasione. La musica è sempre scambio, fare musica insieme è un dare e un ricevere. Quindi sarà bello avere un giovane così talentuoso a Parma per offrirci la sua lettura di questo Concerto».

A proposito di Parma e della Toscanini, lei conosce bene sia l'una che l'altra...

«Ho iniziato a dirigere la Toscanini ai primi anni 2000, quindi sono tanti anni che conosco l'orchestra. Posso dire che il mio percorso come direttore, la mia carriera, si sono in un certo senso legati ai vari momenti della Toscanini. Ho iniziato all'epoca con i concerti estivi, poi quelli in Stagione, poi le opere al Regio e al Festival Verdi e devo dire che adesso la Toscanini è diventata un'orchestra di assoluto pregio. Compie quest'anno 50 anni: questo dimostra anche quanto tempo ci voglia per poter fare un lavoro di livello».

Per la Festa della Repubblica ha diretto l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli al Quirinale davanti al Capo dello Stato e alle massime autorità a partire dalla presidente Meloni. Quali emozioni?

«Gliela dico così: è un stato momento importante per me come persona, più che come musicista. L'anno scorso sono stato nominato del presidente Mattarella Cavaliere per l'Ordine al merito, per il lavoro che ho fatto sul repertorio italiano, specie con Verdi. Tornare, dopo un anno, a festeggiare la Repubblica per me è stato un motivo d'orgoglio personale».

Mara Pedrabissi

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