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INQUINAMENTO

Diesel Euro 5, divieto dal 1° ottobre ma potrebbe arrivare una deroga

Diesel Euro 5, divieto dal 1° ottobre ma potrebbe arrivare una deroga

di Luca Molinari

17 Giugno 2025, 03:01

Dal 1° di ottobre - se non ci saranno deroghe - anche a Parma entreranno in vigore i divieti di circolazione per i diesel Euro 5.

Restrizioni solo in città

Le limitazioni sono previste dal 1° ottobre di ogni anno fino al 31 marzo, dalle 8.30 alle 18.30. Interessano i comuni di pianura con oltre 30mila abitanti e l'agglomerato di Bologna, con la possibilità di adesione volontaria per altri comuni. Disposizioni che nella nostra provincia toccano soltanto Parma.

Come nasce lo stop

Lo stop alla circolazione per i diesel euro 5 metterebbe fuori gioco un milione di auto in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna (270mila solo in quest'ultima), ossia il bacino della Pianura Padana che, come è noto, è tra le zone più inquinate d’Europa.

Il decreto approvato a suo tempo dal Consiglio dei ministri sulla base di due sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea, impegnava le Regioni del bacino padano ad aggiornare i piani per la qualità dell'aria e stabiliva che nei comuni sopra i 30mila abitanti il blocco dei diesel Euro 5 diventasse un obbligo dal primo ottobre 2025.

Lega in prima linea

La Lega - anche attraverso i suoi rappresentanti parmigiani Laura Cavandoli, in parlamento, e Tommaso Fiazza, in Regione - ha dato battaglia da subito per evitare il blocco. Un'apertura guidata dal vicepremier Matteo Salvini.

Chi dice «sì» alla revoca

Al momento l’Emilia-Romagna resta la sola a non aver chiesto esplicitamente la revoca del blocco dei diesel Euro 5 dall’1° ottobre. «Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha ribadito l'intenzione di inserire nella legge di conversione del decreto infrastrutture un emendamento per evitare il blocco dei veicoli diesel Euro 5 – scrivono in una nota congiunta i presidenti delle Regioni Piemonte, Alberto Cirio, Lombardia, Attilio Fontana, e Veneto, Luca Zaia – attualmente previsto il 1° ottobre in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto aprendo anche alla possibilità di individuare misure alternative che garantiscano analoghi effetti sulla qualità dell'aria senza bloccare le auto, penalizzando famiglie e imprese. È apprezzabile che dal Governo giunga una proposta che, procedendo nella direzione che come presidenti di Regione condividiamo e sosteniamo da tempo, intende farsi carico di una situazione che impatterebbe sulla vita di milioni di cittadini».

Emilia Romagna in attesa

Nei giorni scorsi Irene Priolo, assessore alla Mobilità e all'ambiente della Regione è intervenuta sulla questione. «Il decreto del 2022 lo fece il Governo, appena insediato- ha ricordato - perché c'era il problema dell'entrata in vigore degli Euro 5 in Piemonte che stava causando i problemi che vediamo anche in questo momento».

Quel decreto «ha previsto che le Regioni del bacino padano avrebbero dovuto inserire in modo obbligatorio nel Piano per la qualità dell'aria- sottolinea - la misura sugli Euro 5 a partire dall'1 ottobre di quest'anno». Adesso «mi sembra che ci sia un dibattito all'interno del Governo- aggiunge Priolo- quindi da parte delle Regioni del centrodestra, per chiedere una proroga». Allo stesso tempo «è stato presentato e depositato un emendamento da parte della Lega, quindi vedremo come questo provvedimento normativo andrà avanti. Il Governo fa e il Governo disfa» ha commentato.

I veicoli coinvolti

Lo stop alla circolazione mette nel mirino veicoli non eccessivamente anziani, visto che lo standard Euro 5 è stato applicato ai nuovi modelli immessi sul mercato da settembre 2009 ed è andato in pensione tra il 2014 e il 2015 per essere sostituito dal più rigido Euro 6.

La posizione dell'Aci

Alessandro Cocconcelli, presidente dell'Aci, è chiaro: «Questa misura mi trova in totale disaccordo perché il parco circolante italiano ha un'età media di oltre 12 anni e i diesel Euro 5 hanno un tasso di inquinamento, rispetto ad altri mezzi più vecchi o a camion, davvero molto modesto. Bisognerebbe partire col far rispettare veramente i divieti previsti per i mezzi più vecchi prima di colpire così pesantemente i diesel Euro 5».

Luca Molinari

© Riproduzione riservata

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