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Maturità

Prova scritta d'italiano: qualche sorpresa, ma i ragazzi apprezzano i temi proposti

Prova scritta d'italiano: qualche sorpresa, ma i ragazzi apprezzano i temi proposti

19 Giugno 2025, 03:01

Romagnosi

Pasolini su tutti al Romagnosi. Camilla Gaibazzi è chiara: «La nostra prof ci ha sempre stimolato molto nell’affrontare la tipologia A. Pasolini, e partendo da lui Leopardi, Kant, D’Annunzio. Latino sarà più tosta».

Ha scelto la traccia A Lucia Casappa ma «Non mi aspettavo Pasolini. Avrei giurato sarebbe uscito Montale. La tipologia A era la più stimolante. Forse su autori fatti come D’Annunzio avrei avuto più sicurezza ma alla fine credo di aver creato un buon percorso».

Ruben Ferraguti, non pensava «uscisse Pasolini. Ne il Gattopardo; lo abbiamo fatto due anni fa. Ma alla fine ho trovato molte cose da collegare. È stato davvero interessante». «Panico iniziale - Virginia Iemmi - da guardare nel vuoto un’ora. Poi mi sono sciolta. I professori sono stati molto carini con noi. Avevo paura di dire cose banali ma alla fine il tema credo che mi rappresenti». Martina Barbarini ha scelto invece Borsellino «e ho toccato temi come i totalitarismi e il consenso. La paura. Un progetto fatto a scuola sul carcere mi ha aiutata tanto».

Sara Racioppo si aspettava temi come «guerra, conflitti, progresso. Alla fine ho scelto il testo di Borsellino. Esser consapevoli, ma anche reagire davanti al fenomeno mafioso. C’è ancora speranza, ho chiuso cosi l’elaborato».

Ulivi

Davanti all’Ulivi lo stupore è tanto, perché alcuni temi e autori erano inaspettati.

Riccardo Grazioli spiega subito che «Pasolini, il Gattopardo erano due tematiche non prevedibili. Per questo ho optato sull’ambiente. Sul peso delle cose e il loro impatto». «Senza nemmeno pensarci ho scelto l’indignazione nei social - racconta Filippo Orsini - ma sapevo già che avrei puntato sul testo C. La possibilità di scrivere in prima persona è stata stimolante».

Esce sereno Nicoló Stocchi «Ho aspettato venti minuti per consegnare, penso sia un buon segno. Il testo di Borsellino mi ha subito preso l’attenzione. Le tracce A invece, molto difficili». Stessa scelta per Federico Comparoni: «Avevamo già parlato tantissimo di lui. Combattere il sistema, vivere la libertà, il fascismo, l’unità d’Italia sono solo alcuni dei collegamenti che ho fatto» «Ci aspettavamo tutti qualcosa sull’intelligenza artificiale - spiega Rodolfo Foppiani - ma alla fine ho scelto la traccia C1. La speranza nei giovani è un qualcosa che sentivo molto a cuore. Ho citato Vittorini, Levi, Ungaretti. Spero sia andata bene» «Italiano non richiede uno studio specifico - aggiunge Lorenzo Bruni, anche lui nel gruppo degli amanti della terza traccia - non volevo scegliere la traccia A, e magari andare fuori tema».

Rondani

Davanti al Rondani alle 12.30 la porta si apre e tra i primi ad uscire c'è Mattia Saccenti. «Ho seguito la traccia legata al rispetto - dichiara - ma è la seconda prova è quella che fa più paura». «Il testo di Paolo Borsellino mi ha subito rapito l’attenzione - racconta Asia Bifulco - e sono passata a citare tanti autori tra cui Montale».

Gettonata la traccia sul rispetto: «É stata la parola del 2024 per la Treccani - spiega Giorgia Terzi - e ho trovato percorso stimolante da affrontare come prima prova. Mi aspettavo qualcosa sulle guerre».

Stessa traccia anche per Christian Bompani «Più semplice rispetto alle altre e poi parlare di rispetto per noi giovani è estremamente attuale. Ho provato a scrivere tanto, di più rispetto ai temi durante l’anno». «Che bella la traccia su Pasolini - dichiara Dua Habli - mi ha attirato molto ma essendo difficile ho puntato sull’attualità. Nell’elaborato ho parlato di come ci nascondiamo a volte dietro a parole per trovare degli alibi al nostro comportamento».

Infine, Filippo Baroni e la traccia «C2. Indignazione e notizie sui social. Per la prima prova abbiamo tutti pensato a fare qualcosa di semplice che ci desse tranquillità in vista della seconda prova, che sulla carta sarà più difficile».

Bertolucci

Tra dizionari aperti e penne che tracciavano sogni, al liceo Bertolucci la prima prova è diventata un esercizio di identità. Non solo un esame, ma uno specchio in cui riconoscersi attraverso le parole.

Davide Dell’Asta ha scelto la traccia sulla mafia: «Ho fatto servizio con Libera e vissuto un’esperienza a Scampia con gli scout. Ho capito subito che era quella giusta». Anche Rebecca Maugeri ha sentito il bisogno di affrontarla: «Ho origini siciliane e ho toccato quella realtà. Scrivere mi ha dato forza. È come un passaggio: sei da sola davanti al mondo». Marta Freilino ha scelto la traccia sul New Deal: «Mi sembrava molto attuale. Ho collegato il tema al recente referendum, riflettendo su come la disinformazione finisca per rafforzare chi ha già potere». Sulla stessa traccia anche Tommaso Oliveri, con uno sguardo critico: «Ho analizzato il rapporto tra social e politica. Oggi i social distorcono, censurano, selezionano». Nicole Fragosi ha seguito la traccia su Pasolini: «Mi ha colpita il rapporto tra uomo, natura e tempo. Ho collegato ciò che ho studiato e ciò che sento». Matteo Ilariucci ha scelto invece l’analisi del testo, con Il Gattopardo: «Scrivendo, ho sentito tutta la libertà di esprimermi». Al Bertolucci, oggi, la maturità ha smesso di essere solo un traguardo: è diventata voce. E consapevolezza.

Giordani

All’uscita dall’esame di maturità al Giordani, l’aria è carica di emozioni e domande: «Com’è andata?», «Che traccia hai scelto?».

I ragazzi si scambiano impressioni, sorridono, si liberano dalla tensione. Sabina Rocca ha scelto il tema sui social: «Oggi si usa più il telefono che il dialogo reale. Siamo sempre connessi, ma mai davvero presenti. Scriverlo mi ha fatto riflettere su abitudini che spesso diamo per scontate». Anche Danilo Francone ha scritto sull’indignazione social: «Oggi si dà peso alle sciocchezze e si ignorano le cose importanti. Metterlo nero su bianco mi ha fatto bene». Nour Buzid ha preferito il tema del rispetto: «Per me è fondamentale nei rapporti affettivi: significa non essere gelosi, sapersi parlare, riconoscere l’altro». Anche Tommaso Fara ha parlato di rispetto, estendendolo a persone, ambiente e animali: «Mi sembrava il tema più vicino a noi giovani». Rania Regainia ha scelto la traccia che considera i social una minaccia: «Ho raccontato esperienze personali per spiegare quanto i social influenzino la nostra vita. È stata una prova impegnativa, ma ora mi sento più consapevole». Sobit Kumar, invece, è sereno: «Mi aspettavo qualcosa di più difficile, invece mi sono sentito a mio agio e tranquillo». In questa giornata, i ragazzi si aprono al mondo: ogni pensiero è un passo avanti.

Itis Leonardo Da Vinci

All’Itis Leonardo Da Vinci, dove si progettano numeri e circuiti, oggi si è scritto con il cuore, tra emozioni e riflessioni personali.

Alessandro Freddo ha scelto la traccia sul rispetto: «Ho parlato del bullismo. Il rispetto è una parola che dobbiamo riscoprire, e questa prova me ne ha dato l’occasione». Sul rispetto Luca Ghini ha detto: «A volte basta poco: un gesto, un ascolto. È una parola semplice, ma fondamentale». Giulio Maniscalco ha aggiunto: «Amo scrivere. Il rispetto è un valore che guida le mie giornate, ma manca sempre più nella comunicazione. Voglio portarlo nella mia vita e in quella degli altri». Nour Fekiali ha scelto il tema dei social: «Ho parlato dell’aggressività online e dell’importanza di mettere limiti. Oggi manca ascolto, serve più empatia, anche sul web». Simone Vinciguerra ha scelto Borsellino: «Ho scritto del maxi-processo e della memoria. Scrivere di lui è stato emozionante.» Anche Gabriel Valente ha scelto la stessa traccia, riflettendo sull’indifferenza: «Sono un po’ pessimista sul futuro, ma questa prova la porterò con me. Un giorno spero di raccontarla ai miei figli… e magari prendere un buon voto!» La prova è iniziata puntuale. Tracce lette, scelte, scritte. All’uscita, qualche battuta, un respiro, un sorriso. Domani si torna in aula, ma oggi ognuno ha trovato una voce.

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