Lutto
«La natura ha perso un’amica. Una fede autentica l’ha accompagnata per tutta la vita e siamo certe che continuerà a farlo anche adesso». L’Associazione donne ambientaliste di Parma ha salutato così una delle sue socie storiche, Olga Padovani, scomparsa sabato mattina all’età di 90 anni. Dopo aver ricoperto anche il ruolo di vicepresidente nei primi anni Duemila, al fianco della sua stretta amica Angela Ferrari, lo scorso marzo la professoressa Padovani era diventata presidente onoraria dell’associazione «Ada», a conferma del suo grande impegno per l’ambiente.
Un impegno che portò anche sui banchi di scuola dell’istituto Rondani, dove insegnò scienze e geografia fino alla metà degli anni Novanta e ricoprì la carica di vicepreside. Padovani, originaria di Orsogna in provincia di Chieti, insegnò per un breve periodo anche alla scuola Sanvitale ed era ricordata dai suoi studenti come una professoressa rigorosa ed esigente, che aveva molto a cuore l’educazione dei ragazzi. «Era amata e temuta -racconta la figlia minore Stefania Pelosio - perché pretendeva molto, ci teneva tantissimo alla sua materia. Poi amava viaggiare e le piaceva raccontare ai ragazzi le cose che vedeva in giro per il mondo, cercando sempre di rendere le sue lezioni di geografia più interessanti. La famiglia? Per lei veniva sempre prima di tutto. Appena ha potuto, ha deciso di lasciare l’insegnamento per dare una mano a me e ai miei fratelli».
Partita quando era giovane dalla provincia di Chieti insieme ai suoi genitori, Olga Padovani si trasferì prima a Reggio Emilia e successivamente a Parma, dove si sposò con l’ex rettore dell’Università parmigiana Giuseppe Pelosio. Dal matrimonio tra i due, che durò circa 30 anni, nacquero i tre figli Andrea, Luca e Stefania. Quella legata all’ambiente era una vera e propria vocazione, che portò Padovani ad essere un’insegnante all’avanguardia, spiegando durante le sue lezioni concetti relativi all’ecologia, che in passato erano ancora poco diffusi.
Nell’Associazione donne ambientaliste si era legata a tante missioni. La vicepresidente attuale dell’«Ada» Laura Dello Sbarba ricorda in particolare quando, insieme alla professoressa e altre novantotto donne, si legarono a cento alberi presenti nel Parco Ducale, per evitare il loro abbattimento. «Fu una vicenda dei primi anni Duemila, raccontata anche in un libro dallo scrittore Luca Goldoni. Io ed Olga - spiega Dello Sbarba - facevamo parte di quelle cento donne. La ricordo soprattutto per la sua signorilità, perché era proprio una donna d’altri tempi, sempre gentilissima, anche se molto forte e determinata. Nell’associazione sentiva specialmente il premio “Una Mimosa per l’ambiente”, che diamo ogni anno a una donna che si è contraddistinta nella salvaguardia della natura. Olga raccoglieva costantemente nomi di personaggi che potevano essere meritevoli del riconoscimento».
La passione per l’ambiente e per la professione è stata costantemente accompagnata dall’amore di Olga Padovani per la sua famiglia, a partire dai nipoti, per cui ha rappresentato un punto di riferimento. La figlia Stefania in particolare ricorda i suoi tanti insegnamenti, che anche oggi la porteranno a «vivere la giornata fino alla sera, pensando che domani sarà sicuramente un giorno migliore», come le diceva sempre mamma Olga.
I funerali di Olga Padovani si svolgeranno domani alle 15.30 nella parrocchia San Giovanni Battista, per poi dirigersi verso il Tempio di Valera.
Pietro Amendola
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