VOLONTARIATO
Sono passate da poco le 19 quando nel piazzale della stazione, nelle vicinanze di via Cecchi, si forma una fila ordinata di persone.
Sono tutte in attesa dell'ambulatorio mobile dell'Assistenza Pubblica e del Pulmino di Padre Lino, due servizi che offrono pane e medicine (oltre che un primo controllo medico) a chi non ha nulla.
I due mezzi posteggiano proprio davanti alla fila poco prima delle 19.30 e, non appena scesi, i volontari iniziano a dispensare cibo e sorrisi.
Chi bussa alla porta del vicino ambulatorio mobile lo fa in punta di piedi, limitandosi a far presente al medico in servizio i propri piccoli o grandi problemi di salute. Tutti quelli che, dopo una prima visita, hanno bisogno di un approfondimento, vengono trasferiti all'ambulatorio della Croce Rossa, nell'ambito di un lavoro di squadra che coinvolge anche il Seirs Croce Gialla.
Giovanni (nome di fantasia) è un senzatetto dai lunghi capelli bianchi, che in inverno dorme sui vagoni dei treni fermi in stazione e in estate si crea un giaciglio in uno dei tanti parchi cittadini. «Mi vergogno a presentarmi in queste condizioni al pronto soccorso - commenta, guardando i suoi vestiti logori e sporchi - invece qui in stazione coi volontari c'è una certa sintonia e così ho deciso anche di farmi visitare dal medico dell'ambulatorio».
Tante le badanti che spesso non conoscono i servizi offerti in campo sanitario e approfittano dell'ambulatorio mobile per un semplice controllo della pressione o per ricevere informazioni. Altri ancora chiedono semplicemente dei farmaci da banco che non si possono permettere: da un antipiretico a uno sciroppo per la tosse.
Maurizio De Vitis, presidente dell'Assistenza Pubblica, ricorda che il progetto è nato nel 2022 con il sostegno di Fondazione Cariparma e fa parte di una rete più ampia composta da Croce Rossa e Seirs Croce Gialla. «Si tratta di un ambulatorio mobile - spiega lo stesso De Vitis - in cui dare una prima risposta sanitaria e una prima diagnosi medica a chi ha più difficoltà ad accedere alle cure e ai servizi sul territorio. Si tratta di un anello di congiunzione tra la sanità pubblica e l'ambulatorio fisso che verrà realizzato via Cecchi. Al momento siamo in stazione ogni venerdì, ma ci stiamo accordando per realizzare un calendario condiviso, soprattutto in vista dell'autunno e dell'inverno. Durante la settimana facciamo tappa anche all'Emporio solidale e alla mensa di Padre Lino dell'Annunziata».
Il team è composto da alcuni volontari e da quattro medici che si alternano tra loro. «L'ambulatorio offre un primo controllo - ribadisce Gina Luca Lottici, uno dei volontari del nuovo servizio -, nasce per dare una risposta iniziale, non si sostituisce alla sanità pubblica, ed è pensato per andare in tutti i luoghi della città dove si concentrano fragilità e bisogni».
Luca Molinari
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata