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Tragico schianto a Baganzola: l'ultimo saluto a Pedretti

«Caro Manuel, ovunque andremo sarai con noi»

«Caro Manuel, ovunque andremo sarai con noi»

26 Luglio 2025, 03:01

Fuori dalla chiesa di Baganzola c’è un piccolo quaderno. Le pagine sono piene di dediche, ma soprattutto di nomi. Tanti, tantissimi nomi di persone che hanno voluto lasciare un segno, un pensiero, un ricordo per Manuel Pedretti, il 40enne che ha perso la vita sabato scorso, in seguito al tragico incidente in moto all’incrocio tra strada Baganzola e strada Parma Rotta. Un impatto violento, con un’auto, che non gli ha lasciato scampo. Dopo lo scontro, era stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale Maggiore, dove è stato ricoverato in rianimazione. Il suo cuore ha smesso di battere poche ore dopo. «Smells like teen spirit» scrive qualcuno nel quaderno. Il titolo della celebre canzone dei Nirvana che sembra parlare anche un po’ di lui. Di quello spirito giovane e ribelle che Manuel non aveva mai smesso di avere.

La chiesa è troppo piccola per accogliere tutti. Dentro e fuori, un fiume di persone. Amici, colleghi, conoscenti. Chi lo ha amato davvero. «Oggi salutiamo Manuel -dice don Corrado Vitali - e vogliamo riconoscere ciò che ha dato valore alla sua vita, in particolare l’amicizia. Per ricordarlo, sono arrivati tanti fiori e noi preghiamo perché la sua giovinezza possa rifiorire in cielo. La sua vita si è spezzata all’improvviso, senza un perché. Anche sua cugina Susanna, due anni fa, è rimasta vittima di un altro incidente fatale. È una famiglia che ha conosciuto profondamente il dolore».

Un dolore che torna, si fa ancora più acuto. Per chi resta, per chi ha condiviso con lui una vita intera. «Manuel era il miglior cugino che potessi desiderare - dice Riccardo -. Aveva gusti musicali eccezionali. Per me è sempre stato un punto di riferimento, capace di portare luce anche nei momenti più bui. Da quando se n’è andato, è tutto diverso. Fa paura anche solo dirlo, ma dobbiamo trovare la forza per andare avanti».

Insieme alla famiglia, gli amici di sempre. Quelli veri, cresciuti con lui, con legami profondi nati tra i banchi dell’asilo. «Io e Manuel ci conoscevamo da quando eravamo bambini - racconta Vincenzo, con la voce spezzata -. Non ci siamo mai persi di vista. Ha sempre vissuto senza mezze misure, cercando di non avere rimpianti. Anche se dormivo, lui entrava lo stesso in casa mia e mi aspettava. Per lui, essere amici voleva dire questo: esserci, sempre». Tante le passioni che coloravano la sua vita, dalla musica rock alle moto, ed è proprio in sella al suo 125 che se n’è andato. «Quando ho saputo dell’incidente - confida Michael, ex compagno di calcio – ho sentito un vuoto enorme. Sei stato un grande amico e un compagno leale. Quando ho capito che non c’eri più, è crollato tutto». Chi l’ha conosciuto lo ricorda così: buono, sorridente, capace di far ridere anche nei momenti più difficili. «Se vi sentite sopraffatti dalla tristezza - aggiunge Vincenzo - fermatevi un attimo e immaginate cosa direbbe lui per sdrammatizzare. Bastava uno sguardo o la sua risata contagiosa. Non dobbiamo farci inghiottire dal dolore, perché lui non lo avrebbe voluto. Oggi, anche se non c’è, ci promettiamo di volerci ancora bene. Non ci faremo schiacciare dal dolore. Lui è ovunque noi siamo».

Fuori dalla chiesa anche molti colleghi della Gls, l’azienda dove Manuel lavorava. Volti commossi, occhi lucidi. Le offerte raccolte durante la cerimonia saranno destinate a sostenere bambini in difficoltà. «Abbiamo fatto questa scelta per rendere omaggio alla memoria di Manuel - conclude il parroco -. Il nostro desiderio è che da una vita spezzata possano nascere nuove speranze».

Laura Ruggiero

© Riproduzione riservata

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