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Molti protestano, l'Ausl si scusa

Ticket sanitari, spediti centinaia di solleciti di pagamento errati

Ticket sanitari, spediti centinaia di solleciti di pagamento errati

di Monica Tiezzi

27 Luglio 2025, 03:01

Una valanga di lettere di sollecito di pagamento di ticket sanitari sono state spedite nel giro di quattro mesi a circa 25 mila parmigiani e parmensi. Le lettere riportano la prestazione effettuata (di solito eseguita molti mesi fa, o all'Ausl o nell'Azienda ospedaliera universitaria) e l'importo da liquidare, ma anche richieste di documentazione, nel caso l'utente abbia già saldato. E proprio questo è il problema: perché vari parmigiani fanno notare che gli importi richiesti risultano già pagati.

Daniele Barbarini, ad esempio, si lamenta che a distanza di qualche giorno ha ricevuto due lettere del Servizio Economico Finanziario dell'ospedale Maggiore che lo informano di non aver ricevuto il pagamento del ticket («regolarmente pagato», aggiunge) per prestazioni fruite nel maggio 2024. «Lo stesso è successo un anno fa. Dopo varie documentazioni presentate, è stata accertata la regolarità contabile. Anche in questa occasione dovrò percorrere lo stesso iter. Non sarebbe corretto che prima di infastidire i cittadini fossero fatte indagini contabili approfondite? Dove sono finite le poste contabili dei pagamenti regolarmente effettuati?», dice.

Anche Pierluigi Dall'Orto sostiene di aver ricevuto due lettere in pochi giorni, «e la stessa cosa è accaduta a molte persone che conosco», aggiunge. «Se i dipendenti ospedalieri preposti al controllo non sono in grado di effettuare le corrette verifiche, prendano provvedimenti, perché questa situazione comincia a sembrare studiata a tavolino per tentare di “fare cassa” sanando così i bilanci in maniera furbesca. Pensiamo alle persone anziane che magari, non sapendo usare l’home banking, devono andare a cercare documenti dell’anno precedente e non riescano a dimostrare di aver già pagato questi ticket… Questi comportamenti vanno a colpire le fasce più deboli e indifese».

Agostino Mauro, di Salsomaggiore, scrive di aver ricevuto il sollecito per un ticket di 23 euro «relativo ad una prestazione fruita il 25 giugno 2025. Prestazione da me mai effettuata, ma che probabilmente si riferisce ad un'impegnativa per un altro giorno, il 16 luglio 2025. Ora, al di là dell'errore, l'impressione è che l'azienda stia “pescando a strascico” per recuperare introiti per saldare i loro debiti, che alla fine sempre noi contribuenti dobbiamo ripianare».

Sulla questione è intervenuto nei giorni scorsi anche il consigliere regionale della Lega Tommaso Fiazza, che ha chiesto alla giunta regionale quali verifiche sul pagamento dei ticket vengono svolte all’erogazione della prestazione e quali iniziative si intende attuare per evitare solleciti per somme già pagate.

L'Ausl risponde con una nota nella quale spiega che «l’attività di recupero crediti per i ticket non pagati è un processo complesso, dovuto all’utilizzo e all’integrazione di differenti piattaforme, che in alcuni casi può generare errori. Ciò ha determinato la spiacevole conseguenza delle richieste di pagamento ticket inviate anche a cittadini che lo avevano già effettuato: di questo le Aziende sanitarie desiderano scusarsi». L'Ausl spiega poi che «una parte dei solleciti è legata al mancato utilizzo del sistema PagoPa. In questi casi, per i servizi aziendali si è determinata la difficoltà di associare il pagamento effettuato con altre modalità alla prestazione erogata».

Per le lettere inviate imprecise o non corrette, «le Aziende sanitarie - continua l'Ausl - stanno realizzando interventi organizzativi e tecnico-informatici, parte di un più ampio piano di riorganizzazione in corso, che coinvolge anche i punti di prenotazione, accesso ed erogazione delle prestazioni sanitarie, per promuovere capillarmente l’utilizzo delle corrette modalità di pagamento dei ticket, il rispetto delle tempistiche e per risolvere le criticità segnalate dopo l’invio dei solleciti».

Le Aziende sanitarie invitano poi i cittadini ad utilizzare «esclusivamente il canale PagoPa per il pagamento del ticket: l’utilizzo di modalità alternative può comportare una non corretta registrazione del pagamento nei sistemi informatici».

Infine, le Aziende sanitarie ricordano che il ticket per visite ed esami deve essere pagato prima di accedere alla prestazione sanitaria, e che occorre presentare la ricevuta di pagamento, cartacea o digitale, al personale di accettazione insieme alla prenotazione. «Conservate sempre la ricevuta del pagamento, anche quella digitale, per eventuali future verifiche» conclude la nota Ausl.

Monica Tiezzi

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