Il rettore del Maria Luigia
Il rettore del Maria Luigia Adriano Cappellini va in pensione. E il saluto dell'antico convitto è corale: docenti, personale di segreteria, collaboratori, educatori, ma anche studenti e genitori.
Un rettore che proprio per la sua lunga storia tutti chiamano «preside». Una storia importante e di cui essere orgogliosi.
Quali i suoi precedenti incarichi?
«Ho iniziato la mia esperienza come maestro di scuola elementare, a poco più di vent’anni - racconta il rettore del Maria Luigia Adriano Cappellini, che a settembre andrà in pensione e passerà il testimone alla nuova rettrice Marianna Rusciano, che arriva dall'istituto comprensivo Barilli di Montechiarugolo -. Dieci anni dopo, ho partecipato al concorso per il ruolo di direttore didattico. Da lì sono passato, nel corso di più di trent’anni, a dirigere molte scuole di Parma e provincia. In particolare mi piace ricordare l’esperienza negli istituti comprensivi che erano appena stati istituiti come sperimentazione nelle zone di montagna: sono state per me esperienze importanti, a confronto con realtà che necessitavano di attenzione e cura. Ho poi avuto la responsabilità di alcune scuole superiori della città, il liceo delle Scienze umane Albertina Sanvitale, l’Ipsia Primo Levi, il liceo scientifico e linguistico Marconi e da ultimo il convitto Maria Luigia».
Quale la missione in ogni scuola?
«Ho sempre cercato di cogliere le specifiche identità delle singole scuole, sviluppando, a partire da queste, progettualità che fossero reali ed efficaci, preferendo spesso un lavoro lento e costante, rispetto al raggiungimento di risultati rapidi ma effimeri. In questo lavoro ho avuto modo di incontrare docenti e personale scolastico non solo preparato ma anche fortemente motivato, persone che mi hanno affiancato e supportato».
Un ringraziamento?
«Un particolare ringraziamento lo devo a quelli che un tempo erano chiamati vice presidi: senza il loro sostegno avrei realizzato davvero poco e, soprattutto, quel poco sarebbe stato fugace. Non è mio stile redigere bilanci: credo che le relazioni umane intessute in questi anni escano da una contabilità abbastanza sterile. Preferisco conservare il ricordo di esperienze e di successi, nella convinzione di aver contribuito, per quanto mi era possibile, al loro raggiungimento».
Quali le sfide in una scuola storica come il Maria Luigia?
«Lascio il Maria Luigia dopo sei anni di incarico: una scuola storica ma impegnativa, per le sue peculiarità strutturali, essendo anche convitto nazionale. Molte sono state le sfide, com’è giusto che fosse: ritengo che il futuro potrà riservare ottimi successi ad una scuola dalle molte potenzialità, alcune delle quali ancora da intravvedere».
Quali progetti con la pensione?
«Il raggiungimento della pensione mi consentirà di occuparmi delle mie passioni, in particolare della storia locale - conclude il rettore del Maria Luigia Adriano Cappellini -. Presiedo da qualche tempo il Centro studi delle Valli del Termina: avrò modo di concentrarmi sulle ricerche storiche e sulla gestione del Museo Colibri di Urzano, di cui abbiamo la gestione».
Mara Varoli
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