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Tradizioni

Bardi, anche dall'Australia per la festa dell'emigrante

Bardi, anche dall'Australia per la festa dell'emigrante

di Laura Caffagnini

15 Agosto 2025, 09:33

La Festa dell’emigrante e delle genti della Val Ceno è stato «un abbraccio collettivo», parole della sindaca Valentina Pontremoli che ha ringraziato «chi è partito alla ricerca di un futuro migliore e chi è rimasto, custodendo la casa e le tradizioni per restituirle a chi tornava». Tutti «parte della grande famiglia della Val Ceno», orgogliosi di una terra «piccola ma immensa nei valori: lavoro, solidarietà, onestà, rispetto». Per il consigliere regionale Matteo Daffadà «Bardi è al centro dell’emigrazione delle valli parmensi e piacentine, e questa è la festa di tutti i nostri emigrati nel mondo. È bello ritrovarsi qua perché si respira entusiasmo e attaccamento al territorio». Parole confermate dai tanti tornati da Europa, Australia, America e Asia.

La famiglia Caramella è presente con 22 persone: Piero e la sorella Sandra dal Galles, il fratello Giovanni dall’Australia, i figli Piero dalla Malesia, Stefano e Gianpiero dal Galles e uno stuolo di nipoti. Eredi di un’antica famiglia di Bardi che viveva nel palazzo di Maria Luigia, imparentata con i Fulgoni e i Brizzolara, sono tutti impegnati nel food: il primo locale un fish & chips shop, oggi ristoranti e club. Giovanni Caramella morì nel 1936 in Africa orientale. Tanti i ricordi. «Succedono cose belle a Bardi. Ho voluto portare tutta la famiglia per fare sentire loro questa atmosfera unica» racconta Piero.

La gallese Yvonne Jones, coniugata Servini, un’altra antica famiglia, originaria dei Granelli, è con il figlio Nathan, giornalista alla Bbc radio, e la moglie Kelsey Corbett, artista, nata in Namibia, padre sudafricano e madre americana. I Servini gestivano un cafè ad Aberdare. Kelsey è innamorata di Bardi, del Ceno e della torta d’erbe. Per Yvonne, architetta, cresciuta in una comunità agricola, «venire a Bardi è tornare indietro nel tempo. Si respira e si sta tranquilli. È un luogo buono per l’anima».

Bambine e ragazzi sono protagonisti indiscussi della festa. Scorazzano tra i tavoli, i giochi e i bar. Fiamma Chiappa - in vacanza a Pilati con la mamma Michela e la zia dal Galles, e un'altra zia dagli Stati Uniti - con le sorelle e le cugine ha allestito un banchetto con sassi colorati, glitter e scoubidou. «Con il ricavato compreremo i biglietti alla pesca di beneficenza di Pione». Racconta Michela: «Qui fanno belle esperienze. Hanno una casetta sull’albero e inventano cose nuove».

Un’altra affezionata alla festa è Jenny Adams, londinese originaria delle Barbados, che lavora alla British Airways e tramite la collega Ges Viazzani ha conosciuto Bardi vent’anni fa: «Mi piacciono la gente, l’atmosfera, le feste. Qui i bambini sono liberi e stanno insieme».

Soddisfatti gli organizzatori: Asd Bardi, Pubblica Assistenza e Avis. In 40, tra volontari e amici, hanno servito 1700 pasti. «Bardi sente molto le tradizioni e questa è la festa che le riassume tutte».

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