Di giorno in via Venezia
«Il problema non sono certamente i soldi ma la paura: perché mi sono entrati in casa mentre eravamo presenti, io e i miei figli. E adesso mi chiedo: come posso sentirmi tranquilla sapendo che possono tornare? A Parma, fino a non molto tempo fa, queste cose non succedevano».
Chi parla è una donna (chiamiamola Anna, per proteggerla) che da decenni vive nella zona di via Venezia. Fino a ieri, una volta in casa, chiusa la porta alle spalle, era tranquilla. Adesso, lo ripete più volte, non è più così.
«Erano circa le 16,30 di venerdì, io stavo lavorando al computer in camera e i miei figli erano in soggiorno a guardare i cartoni animati. E qualcuno è entrato». Qualcuno che ha visto la tapparella («e parliamo di infissi blindati») del balcone al piano rialzato solo in parte abbassata. E ha pensato che fosse facile infilarsi. Purtroppo, non ha sbagliato.
«Sia io sia i miei figli non ci siamo accorti di nulla. Dopo circa un'ora di lavoro sono uscita dalla stanza e ho notato che la zanzariera della finestra era tagliata. E ho intuito subito che era successo qualcosa».
Non ha impiegato molto a capire cosa. Il ladro si è arrampicato al balcone, ha tagliato la zanzariera, si è infilato sotto la tapparella ed è entrato fino all'ingresso dove Anna aveva lasciato la borsetta sul mobile, come ogni giorno.
«L'ha presa e se n'è andato. Dentro c'erano al massimo 70 euro ma anche, e questo è grave, le chiavi di casa, quelle dell'auto e i documenti miei e dei ragazzi». Tutto sparito, e ovviamente questo spiega la rabbia. Anche se poi a pesare più di tutto resta la paura.
«Ho iniziato a pensare: se fossi uscita dalla stanza mentre quel tale era in casa? O se i miei figli fossero usciti dal soggiorno e se lo fossero trovati davanti?». Inutile pensarci, si potrebbe dire, non è accaduto. Ma Anna non riesce a non continuare a rimuginare.
«Ora hanno le chiavi di casa e quelle della macchina, potrebbero tornare o rubarmi l'auto. Ho subito chiamato il fabbro per sostituire la serratura, per riprogrammare le chiavi della vettura: ma è agosto e ci vuole tempo oltre ad una bella somma di denaro».
Intanto ha allertato le forze dell'ordine e avvertito la banca che ha spiegato che i ladri non si sarebbero accontentati soltanto dei contanti. «C'è stato un tentativo di usare il bancomat in una tabaccheria della zona. La speranza è che ci siano telecamere che possano aver ripreso i ladri in quelle fasi».
Ma poi, dettagli a parte, tutto torna al timore, alla preoccupazione per quella razzia così sfacciata, in pieno giorno, tra le mura di casa.
«E' vero, abito a piano rialzato e quindi non è difficile entrare ma la sfrontatezza con cui si sono infilati all'interno mi ha lasciato davvero sconcertata. Posso dire di essere sotto choc».
D'ora in poi, facile previsione, Anna non lascerà più aperte le finestre e quelle tapparelle blindate saranno utilizzate per svolgere il proprio compito. Ma c'è una frase che sopratutto ritorna: «In tanti anni non ho mai pensato che mi potesse succedere una cosa del genere. Evidentemente tutto è cambiato, ma non è facile ammetterlo». Soprattutto non è semplice pensare a come difendersi. Quando anche in casa, a metà pomeriggio mentre i ragazzi guardano i cartoni, basta un rumore nella stanza a fianco. E il cuore, di colpo, ti salta nel petto.
Luca Pelagatti
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