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Parma Clima, Meli: «Stagione all'altezza, episodi determinanti»

Parma Clima, Meli: «Stagione all'altezza, episodi determinanti»

di Gianluigi Calestani

19 Settembre 2025, 03:01

È passata poco più di una settimana dalla conclusione del campionato di baseball di serie A. Il Parma Clima si è scucito lo scudetto dal petto e si interroga sul futuro tenendo bene a mente la lezione imparata in questa stagione. Ne abbiamo parlato con Luca Meli, presidente del Parma baseball e di Parma Clima. «Non sono deluso e non sono neppure arrabbiato – spiega Meli -. Abbiamo giocato un campionato all’altezza delle aspettative dominando la Regular Season, ottimo viatico per i play-off. Abbiamo superato bene gli ottavi di finale, i quarti, le semifinali. Poi abbiamo incontrato il San Marino: avevo la sensazione che la nostra squadra fosse più forte ma alla fine hanno vinto loro con merito. La nostra prima analisi è che sul risultato abbiano inciso gli episodi e che sarebbe bastato poco per avere un verdetto differente».

Chiari i riferimenti ad alcuni episodi. «L’espulsione di Scotti a San Marino è stata determinante. Se fossimo tornati a casa sull’uno a uno avremmo contato sulla voglia di riscatto di Casanova – che infatti ha vinto Gara Tre – e ce la saremmo giocata con Bocchi e Scotti, la coppia di lanciatori italiani più forte del campionato. Loro sono stati cinici e bravi a sfruttare i nostri errori e le nostre ingenuità».

Tra gli errori più evidenti quello della scelta di spendere il terzo visto a ridosso dei play-off per un lanciatore che non ha risposto alle aspettative. «È un rimprovero che faccio soprattutto a me stesso – precisa Meli -. Abbiamo visto i video di Niño, ne abbiamo analizzato le statistiche e mi sono convinto che fosse il giocatore giusto per fare l’ultimo salto di qualità. Abbiamo cercato di fare il colpo passando attraverso canali diversi da quelli soliti ma purtroppo questa ciambella non è venuta con il buco. A inizio agosto ho ricevuto una telefonata da Rondon che sarebbe stato disponibile a venire a Parma ma i tempi per i tesseramenti si erano già chiusi a fine giugno».

Rimane la soddisfazione per aver portato al Cavalli un baseball di alto livello. «Noi abbiamo un pubblico che ricorda quello del loggione del teatro Regio. Se giochiamo bene e vinciamo troviamo sostegno, altrimenti piovono critiche. Quest’anno abbiamo visto ottime cose. A cominciare da una coppia di battitori che hanno messo a segno più fuoricampo di quanti io ne avessi visti negli otto anni precedenti. Ci piacerebbe riaverli con noi e loro tornerebbero volentieri. Però nel corso dell’inverno può succedere di tutto, potrebbero ricevere dalle leghe americane offerte ben più ricche di quanto possiamo garantirgli noi. Faremo di tutto per difendere lo zoccolo duro dei nostri italiani. Li considero quasi dei figli: qualcuno mi ha già detto che resterà a Parma finché ci sarò io e mi ha commosso». In effetti nel corso dei play-off gli appassionati parmigiani hanno risposto in numero forse superiore alle previsioni. «Meritano uno spettacolo superiore a quello che hanno visto nel corso della stagione – afferma Meli -. Mi piacerebbe portare al Cavalli per tutta la stagione l’atmosfera delle partite con il San Marino o quella delle gare di Coppa Campioni. Provate a immaginare un Parma – Amsterdam o un Parma – Rotterdam nel nostro stadio: la nostra città vivrebbe serate indimenticabili». Quello delle manifestazioni europee è un argomento sul quale Meli e il Parma baseball, 15 volte campione continentale, sono particolarmente sensibili. «Mi manca la Coppa dei Campioni. Dicono, ma sono solo parole, che dal 2026 cambierà la formula: se tutto andasse in porto ne sarei felice. Per ora posso solo dire che valuteremo tutte le situazioni e che non ci dispiacerebbe tornare sul palcoscenico europeo».

Il baseball rimane però uno sport «povero». Inevitabile guardare con attenzione a impegni e bilanci. «Il primo obiettivo è quello di mantenere la società solida e sostenibile. Dobbiamo valorizzare le risorse disponibili e dare continuità al nostro progetto. È necessario tenere sott’occhio il bilancio e dare un aiuto al baseball italiano valorizzando i migliori giocatori italiani e parmigiani: un progetto difficile da portare avanti se continueremo a giocare in stadi privi di pubblico». I progetti per il 2026 sembrano chiari. «Innanzitutto desidero ringraziare chi ci ha permesso di giocare una stagione così impegnativa. Non posso non sottolineare l’impegno dei nostri sponsor – pochi ma buoni – che si rivelano intenditori e tifosi. Un grazie gigantesco a chi si è impegnato in un lavoro fondamentale ma poco visibile a favore della nostra società. Ovviamente il mio pensiero va ai nostri giocatori e ai nostri tecnici che hanno svolto un lavoro encomiabile. Parleremo con tutti e stabiliremo i piani per il prossimo anno».

Qualcuno ha messo in discussione la conferma di Marcello Saccardi alla guida della squadra. «Mi auguro che Meo voglia andare ancora avanti con noi. È una persona schietta, onesta e sincera. E ha gestito bene il gruppo». In chiave 2026 non si può non chiedere a Luca Meli quali siano le intenzioni della società in merito alla conferma nel roster di Erly Casanova, ancora una volta decisivo ma che ormai ha superato la soglia dei quarant’anni. «Deciderà lui: mi ha confessato di voler raggiungere i 500 strikeout con la nostra divisa. Può tornare quando vuole. Magari ne cambieremo l’utilizzo ma Parma è casa sua».

Gianluigi Calestani

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