SALA BAGANZA
Cronaca di un sogno collettivo avverato è la sintesi dell’inaugurazione dei nuovi spazi della scuola elementare «A. Maestri»: «Appena un anno fa era un solaio buio e polveroso», per usare le parole della dirigente scolastica Paola Bernazzoli.
Oggi è una struttura leggera in legno e acciaio, invasa da luce naturale dedicata a laboratori didattici. Ad accogliere le tante figure istituzionali, a dimostrare l’importanza del momento, una palpabile «aria di festa», come l’ha definita la professoressa Martelli del Provveditorato di Parma, e la spensieratezza del canto «Regalerò un sogno», quale raggio di libertà, intonato da tutte le classi.
Un sogno in costruzione diventato realtà, un’opera realizzata nei tempi stabiliti grazie alla collaborazione, «esempio di coordinamento e della capacità di stare insieme, come il silenzio rispettoso degli alunni durante la benedizione e i discorsi delle autorità, perché - ha sottolineato il prefetto Antonio Garufi - tutta la vita è fatta di relazioni e i grandi sogni non si realizzano mai da soli».
Nessuna opera di magìa quindi: il sindaco Aldo Spina ha mostrato un origami rappresentante una gru, tsuru simbolo nella cultura giapponese di fortuna e longevità, la cui antica leggenda, senbazuru, narra di un desiderio esaudito al compimento di mille gru di carta. «Il senso - ha spiegato Spina – è che la loro realizzazione richiede pazienza, tenacia, precisione, volontà, insomma quella perseveranza che ha portato la comunità scolastica a esprimere e far capire la necessità di nuovi spazi al Comune e a tutta la comunità, trasformandola in sogno collettivo».
Un’opera resa possibile da un finanziamento Pnrr al 40 per cento, a dimostrazione di quello spirito solidale con cui sono nati questi fondi. Una scelta definita da Barbara Lori, vicepresidente Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, «forte, perché il restante 60 per cento proviene dal bilancio comunale e scommette sui giovani, quindi sul futuro del territorio. Un’opera che racchiude un’attenzione particolare dell’Amministrazione comunale al patrimonio, con la scelta di mantenere la scuola al centro del paese, dove la res publica risulta amministrata con lo stesso impegno e meticolosità richiesti dall’arte dell’origami».
A chiudere gli interventi sono stati l’architetto Gianluca Mora, progettista, e Paolo Zinelli, amministratore della Sgc, impresa aggiudicataria dell’appalto: una progettualità nel pieno rispetto di un edificio esistente, realizzato tra il 1913 e il 1917 su disegni dell’ingegner Guido Albertelli collaudato ben 110 anni fa dall’allora Regio genio civile e vincolato al parere della Soprintendenza.
Per Mora «la perseveranza ha trasformato l’odore di polvere e ha fatto nostro il sogno dell’Amministrazione, con un tetto alleggerito in acciaio e legno e il consolidamento delle strutture. Un lavoro corale che ha richiesto tanta pazienza e dove l’attività scolastica non si è mai dovuta fermare, grazie alla collaborazione continua tra i vari attori».
Un lavoro duro, ma dove per Zinelli la «scommessa vera è stata riuscire a portare a termine prima della ripresa delle lezioni a settembre 2024 i lavori iniziati a giugno con la demolizione della copertura e con i disegni delle carpenterie metalliche consegnati a marzo. Un lavoro impegnativo e coordinato, che ha richiesto lo scorso anno 25 operai fissi e altri artigiani».
Senza contare la sicurezza, con camminamenti previsti per operai e scolaresca. Davvero un sogno collettivo realizzato grazie alla collaborazione di tutti, comprese famiglie e corpo docente e non. Ora non rimane che continuare a sognare.
r.c.
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