Parma
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Parma hanno portato a termine un'indagine lampo che ha portato all'arresto di un 30enne straniero, ritenuto il presunto responsabile del reingresso irregolare nel territorio dello Stato. L'intervento dei militari, inizialmente sollecitato da una segnalazione di un presunto cadavere, ha avuto un esito del tutto inaspettato, mettendo in luce una complessa vicenda di violazioni delle norme sull'immigrazione.
L'episodio ha avuto inizio nella mattinata del 28 settembre, quando un cittadino ha lanciato l'allarme al 112, segnalando la presenza di un corpo senza vita nella zona della città confinante con il territorio di Sorbolo Mezzani. L'uomo, visibilmente scosso, ha raccontato di aver notato due gambe sporgere da un cassonetto rovesciato sulla strada, temendo il peggio.
Immediatamente, una pattuglia della Sezione Radiomobile si è precipitata sul posto, rintracciando il richiedente l'intervento. Quest'ultimo, indicando il cassonetto incriminato, ha confermato di non essersi avvicinato ulteriormente, sottolineando l'apparente immobilità del corpo. Fortunatamente, i militari hanno notato un leggero movimento delle gambe, scoprendo che l'uomo, pur in una posizione precaria, respirava regolarmente. Il suo alito vinoso e i chiari sintomi di intossicazione alcolica hanno subito fatto intuire la natura del problema.
Dopo essersi parzialmente ripreso e visitato dal personale medico nel frattempo sopraggiunto, l'uomo è stato identificato dai militari dell’Arma in un 30enne straniero, senza fissa dimora in Italia e già gravato da precedenti legati a reati contro la persona, il patrimonio, l'ubriachezza molesta e l'immigrazione. Secondo quanto dichiarato dallo stesso 30enne, dopo aver trascorso la notte in un locale da ballo, avrebbe cercato riparo dal freddo all'interno del cassonetto dei rifiuti, dove si è poi addormentato sino all’arrivo dei Carabinieri.
Tuttavia, durante le operazioni di identificazione, i Carabinieri hanno notato un'anomalia nella banca dati che li ha spinti ad approfondire i controlli in caserma. Dagli accertamenti svolti è emerso che il 30enne era stato espulso dall'Italia nel febbraio del 2023, a seguito di un provvedimento emesso nel dicembre 2022 dal Prefetto di Parma.
L'espulsione, che prevedeva il divieto di rientro nel territorio Schengen fino al 15 dicembre 2025, era stata eseguita con l'imbarco del 30enne su un natante alla frontiera marittima di Brindisi, diretto nel suo paese d'origine.
Nel gennaio del 2024, il 30enne aveva già tentato di rientrare clandestinamente in Italia, venendo però scoperto durante i controlli dei passeggeri dei voli in arrivo a Bologna e respinto nel suo paese.
A questo punto, per i Carabinieri il quadro indiziario è apparso chiaro. Dopo il fallito tentativo del gennaio 2024, l'uomo è riuscito nuovamente a rientrare clandestinamente in Italia, eludendo i controlli di frontiera e violando le prescrizioni della precedente espulsione.
Raccolti tutti gli elementi probatori, a conclusione della tempestiva attività d’indagine i Carabinieri hanno dichiarato il 30enne in stato di arresto.
Il Giudice, dopo aver convalidato l’arresto ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia cautelare in carcere in attesa del processo.
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