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Cento telefonate in un giorno, processo per stalking: "Ero in apprensione e lei non rispondeva mai"

Perseguita l'ex moglie telefonandole 1300 volte in sette mesi

08 Ottobre 2025, 17:45

Telefonate continue alla ex moglie, arrivate alla quota record di un centinaio in una sola giornata, hanno portato un trentenne a essere processato dal tribunale di Torino per stalking. La donna è costituita parte civile con l'avvocato Clara Pozzo; oggi, davanti al giudice Alfredo Toppino, l’accusa ha ripercorso le tappe di quella che considera una vera e propria persecuzione scandita da chiamate e pedinamenti. Il caso è stato denunciato nel settembre del 2024.
Sempre secondo le accuse, l’uomo - che è assistito dall’avvocato Cristina Lavezzaro - non si era rassegnato alla fine della relazione. La difesa sostiene invece che era in apprensione soprattutto per i due figli, che non poteva vedere con la frequenza che desiderava, e che il suo stato d’animo aumentava man mano che la donna non rispondeva alle chiamate: accadde anche nell’occasione in cui, per un piccolo incidente, gli era capitato di portare uno dei bimbi al pronto soccorso.
La difesa sottolinea che dopo la separazione la donna andò a stabilirsi in una casa a poche centinaia di metri da quella dell’imputato e conservò le stesse abitudini di vita. All’imputato fu imposto il divieto di avvicinamento ma senza braccialetto elettronico, dato che l’apparecchio sarebbe scattato di continuo.
Prima dell’inizio del processo i due hanno perfezionato l'accordo per la separazione consensuale. La donna però non ha ritirato la querela.

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