SANITA'
«A Parma è impossibile prenotare una visita oculistica e una colonscopia tramite il servizio sanitario pubblico».
La denuncia arriva da Pietro Vignali, presidente del gruppo Forza Italia nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e capo del gruppo che porta il suo nome in Municipio. «Mi sono recato di persona - racconta - per prenotare due prestazioni sanitarie che mi sono state rifiutate per mancanza di disponibilità. Altro che sistema sanitario modello, in Emilia-Romagna le liste d’attesa permangono in una situazione pessima. Ho scritto al Ministro Schillaci perché la Regione trucca i dati sul monitoraggio».
La prova al Cup
«Ho sperimentato in questi giorni che a Parma è impossibile prenotare una visita oculistica e una colonscopia con il servizio sanitario pubblico - ribadisce Vignali . Mi sono recato al Cup di via Verona e ho ricevuto, così come altre persone prima e dopo di me la risposta che non c’era disponibilità per quelle prestazioni sanitarie, nemmeno a distanza di anni».
«Prenotazioni chiuse»
«Le liste di prenotazione sono di fatto chiuse e non riescono nemmeno ad attivare le preliste - rimarca il consigliere regionale - promesse a più riprese dalla Giunta regionale, nelle quali dovrebbero essere inserite le persone che non riescono a ottenere un appuntamento, in attesa di un’ipotetica futura disponibilità. La stessa amministrazione regionale, però, non conteggia nel sistema di monitoraggio dei tempi d’attesa le richieste di prenotazione rigettate. Quindi, i dati che pubblica la Regione Emilia-Romagna per cui, rimanendo a Parma, i tempi d’attesa previsti dalla legge, nelle ultime due settimane sono stati rispettati al cento per cento per le colonscopie ed al 92 per cento per le visite oculistiche, non sono veritieri. I dati non sono veri nemmeno su Bologna perché non vengono conteggiati neanche coloro che sono inseriti nelle preliste ma solo quelli che riescono ad avere il tanto sospirato appuntamento. I dati bolognesi sono a riguardo chiarissimi: nel sito sui monitoraggi risulta che l’indicatore per l’oculistica è di tempi d’attesa rispettati al 94 per cento, per le colonscopie all’82 per cento mentre per tutte le altre prestazioni i tempi sono al al cento per cento o lì vicino. Invece, ci sono 107 cittadini inseriti in prelista per la valutazione audiologica di cui uno solo 1 preso in carico, 1.550 in prelista per la visita oculistica con 5 presi in carico, 549 per l’elettromiografia con 4 presi in carico, 765 per visita otorinolaringoiatrica con 35 presi in carico. Anche la prelista è comunque una soluzione non conforme alle disposizioni nazionali per cui l’appuntamento andrebbe comunque dato».
La richiesta al ministro
«Al Ministro della salute - sottolinea Vignali - ho chiesto di intervenire perché questo modo di conteggiare mina la trasparenza, l’equità e l’efficienza del sistema sanitario regionale, oltre a compromettere la qualità dei dati che la Regione Emilia-Romagna trasmette al Ministero nell’ambito del monitoraggio nazionale delle liste d’attesa».
«Cittadini fantasmi»
«La cosa più grave è che i cittadini sono trattati come fantasmi perché esclusi da tali liste - conclude - ovvero inseriti in preliste senza essere presi in carico. Così non ricevono alcuna garanzia di essere visitati ma gioco forza devono rivolgersi al settore privato senza alcuna tutela del diritto alla cura».
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