Lutto
Il calcio nel cuore e la famiglia prima di tutto il resto. Paolo Sani è stato un uomo dai valori saldi e dalle grandi passioni e una terribile malattia se l'è portato via mercoledì pomeriggio due mesi prima di compiere 60 anni.
Con la maglia della Coop Nord Est, spalla a spalla con Stefano Pioli (che lo ricorda così: «Un ragazzo semplice, sempre sorridente e disponibile. Simpatico, competitivo ma sempre rispettoso e gentile. Una bella persona!») si è fatto largo nel mondo del calcio giovanile e con quella del Noceto ha saputo farsi conoscere e rispettare (lui difensore roccioso ma dai piedi buoni) in quello delle categorie. Una passione, quella per il calcio, che ha trasmesso ai figli Andrea e Filippo (giocatore del Colorno) e che ha continuato a coltivare con le frequenti apparizioni sulle tribune del Tardini. Il Parma lo ha sempre seguito con la competenza di chi ha giocato e il calore del tifoso vero.
Ma il suo vero, grande amore, era Maria Grazia. Conosciutisi giovanissimi hanno iniziato un lungo cammino insieme che è stato coronato dall'arrivo prima di Andrea (oggi farmacista) e poi di Filippo (studente liceale). Proprio la famiglia è stata sempre il suo punto fermo, la stella polare della sua vita. Ai suoi ragazzi ha trasmesso i valori dell'onestà, dell'amore, dell'umilità e del lavoro. Senza sconti, senza scorciatoie.
E dal lavoro sono arrivate tantissime soddisfazioni. Dopo il liceo scientifico all'Ulivi, Sani si è laureato in Veterinaria all'Università di Parma con la convinzione di dedicarsi alla cura degli animali, ma la vita aveva altro in serbo per lui. Chiamato da una casa farmaceutica, ha iniziato a lavorare nel settore commerciale e, passo dopo passo, ha scoperto quanto questo lavoro gli piacesse e quanto fosse bravo a farlo. Così, uno scalino dopo l'altro, ha scalato tutta la scala gerarchica fino a diventare l'amministratore delegato per l'Italia, Malta e la Grecia della MSD, una multinazionale americana della farmaceutica veterinaria e umana, e alla presidenza dell'Associazione italiana per la sanità animale. Fondamentale, per arrivare al gradino più alto, l'esperienza portoghese: dal 2012 al 2015 infatti si è trasferito a Lisbona per guidare la filiale locale. Una carriera, la sua, coronata dall'organizzazione del primo Congresso multispecie lo scorso settembre a Firenze.
Le esperienze internazionali lo hanno maturato come leader e come uomo; non è un caso che in queste ore alla famiglia stiano arrivando messaggi in tutte le lingue e da tutte le parti del mondo. «Paolo è stato una guida, una presenza costante, un esempio di passione e dedizione» lo ricorda la sua azienda. «Una cosa mi ha sempre colpito nel tempo - ha scritto un suo amico -. Paolo era a suo agio con il mondo. Sapeva farsi strada nella vita senza prepotenza, ma con autorevolezza. Aveva quel talento naturale nel condurre e nel trascinare, in campo e nel mondo, prendendo le redini del gruppo».
Il rosario sarà recitato stasera alle 19,30 nella chiesa di San Pellegrino, strada comunale Farnese 3. Domani la camera ardente all’ospedale Maggiore sarà aperta dalle 12,30 e alle 14 quando ci si avvierà alla chiesa di San Pellegrino per la messa alle 14,30.
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