APPENNINO
Bedonia Durante il Consiglio comunale di Bedonia che si è tenuto giovedì sera, all’ordine del giorno anche il discusso progetto del parco eolico denominato «Parma B», contiguo al progetto denominato «Parma A», entrambi insistenti nelle stesse vallate appenniniche.
Dopo l’affollata assemblea pubblica di Borgotaro, Valmozzola, Cereseto e Bardi, alla quale hanno partecipato amministratori, associazioni, imprenditori e produttori di Parmigiano reggiano contrari al progetto «Parma A», è stato il sindaco Gianpaolo Serpagli a relazionare i consiglieri comunali sul nuovo impianto.
«Parma B», ancora in fase di verifica amministrativa nell’ambito della procedura Via nazionale, prevede 25 aerogeneratori per una potenza complessiva di circa 155 MW, distribuiti tra i comuni montani di Bedonia, Compiano, Bardi, Bore e Morfasso (Piacenza). Undici pale verrebbero collocate nel territorio di Bedonia. L’intenzione dell’amministrazione è di basare eventuali opposizioni su analisi tecniche e politiche solide e non su motivazioni ideologiche.
«Pur non essendo pregiudizialmente contrario all’eolico – ha però aggiunto Serpagli – giudico questo progetto mal gestito e sproporzionato per dimensioni e impatto. Giudico scorretta la poca cortesia istituzionale dimostrata dalla mancata comunicazione preventiva da parte della proponente Duferco sviluppo spa, che ha inviato una pec l’11 agosto a progetto già presentato al Ministero il 18 luglio 2025 senza consultare i tecnici comunali e gli amministratori. Non appena il progetto sarà pubblicato sul sito del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, convocherò il Consiglio comunale e un’assemblea pubblica per definire la nostra posizione. Se i dati in nostro possesso saranno confermati, sarà negativa».
Secondo Serpagli si tratta di un’opera «fuori scala» per l’Appennino bedoniese, poiché destinata a produrre forti impatti paesaggistici e infrastrutturali, con sbancamenti, nuove strade e cementificazioni in aree geologicamente fragili. Il sindaco infine ha ringraziato l’Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno «che si è fatta carico di sostenere la consulenza legale e che insieme alla Provincia e alla Regione sta aiutando tutti i sette comuni coinvolti a far fronte comune nell’affrontare una normativa che questo governo ha incentivato e che passa sopra le teste delle amministrazioni locali e quindi dei nostri cittadini».
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