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MUSICA

Fischiatore «parmigiano» campione del mondo

Fischiatore «parmigiano» campione del mondo

di Giulio A.Bocchi

25 Ottobre 2025, 09:41

Ha qualcosa di primordiale e di innato l’arte del fischio musicale, anche se è stato sempre relegato a un settore di nicchia. Eppure esistono anche dei concorsi come The Masters of Musical Whistling e lo scorso 5 ottobre, al Barnsdall Gallery Theatre di Hollywood, ad aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo, arrivando primo nella categoria più importante, è stato il torinese Jacopo Scano, il primo italiano a ottenere questo risultato. Scano, che si è trasferito da qualche anno in California inseguendo il suo sogno di diventare regista, ha vissuto anche qualche anno nella nostra città.

Qual è il suo legame con Parma?

«Ho finito il liceo: ho fatto l’ultimo anno al Maria Luigia, in convitto. Poi ho preso un anno sabbatico e mi sono concentrato sulla regia e con la realizzazione di video. Visto che volevo fare un master in regia in America i miei mi hanno consigliato di andare là con una base e mi sono iscritto a Beni Artistici e dello Spettacolo a Parma. Conoscevo già la città e mio padre Guido in quegli anni era docente di pianoforte in Conservatorio, dove è rimasto fino all’anno scorso. Non so se è stata l’atmosfera di Parma o dell’università, ma quelli sono gli anni in cui ho cambiato il mio modo di pensare passando dal credere di non essere il tipo che ha voglia di studiare a provare piacere nell’imparare qualunque cosa. Ancora adesso, quando non sto lavorando, imparo cose a caso come il linguaggio dei segni o lo spagnolo. Qualunque cosa mi viene in mente di imparare me la studio a parte: una cosa che non avrei mai fatto prima».

Come si è avvicinato alla musica e al fischio?

«La passione per la musica è stata quasi automatica: ho ascoltato musica tutti i giorni, che fosse suonata dai miei o dalle cassette che sentivo per i fatti miei. Ho poche memorie di come ho imparato a fischiare, ma mi ricordo esattamente che intorno ai sette anni non ne ero capace. Avevo chiesto a mio nonno di insegnarmi ma mi ricordo di non esserci riuscito per niente. So che a dieci anni, invece, ne ero capace: sono apparso in un saggio di mia madre che mi aveva messo a fare un pezzo fischiato in gruppo con altri bambini che suonavano. Quello che so per certo è che da quando ho imparato, ho un riflesso incontrollato e quando ascolto musica devo fischiare, quasi come a chi viene da tenere il tempo con il piede. Tutti mi chiedono quanta pratica ho fatto per questo concorso: in realtà l’ho fatta inconsciamente e non so se c’è stato un giorno negli ultimi venti anni nel quale non ho fischiato».

Come ha vissuto la partecipazione a questo concorso?

«Questa è stata la prima esibizione da adulto. Ero abbastanza nervoso, ma la comunità dei fischiatori che non avevo mai incontrato prima si è dimostrata davvero piacevole e mi ha aiutato a superare l’emozione: avevamo tutti lo stesso problema. Tanti li conoscevo di nome e di faccia dai social, ma non li avevo mai visti di persona. Ho aperto il mio canale Youtube “Worth The Whistle” nel 2017, ma quest’anno ho caricato un po’ di video con le mie cover. Ho un repertorio classico molto ampio, anche grazie alla musica che sentivo dai miei genitori, e vorrei propormi a teatri e a orchestre, anche se è una cosa un po’ di nicchia».

Giulio A.Bocchi

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