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VIA FLEMING

Prima il litigio dentro e fuori dal bar, poi le minacce ai poliziotti: condannato

Prima il litigio dentro e fuori dal bar, poi le minacce ai poliziotti: condannato

31 Ottobre 2025, 03:01

Sono passati più di sei anni e mezzo da quel giorno ad alta tensione. 10 marzo 2019, un bar di via Fleming: certo è che gli animi si erano surriscaldati prima all'interno del locale e poi anche sulla pubblica via. Erano volati sedie e oggetti, oltre che calci e pugni tra due gruppi contrapposti, con una decina di persone coinvolte. C'è chi aveva visto la scena, sentito le urla, ma poi era stato molto complicato individuare con certezza volti e nomi. Sotto processo erano finiti due fratelli albanesi di 39 e 35 anni: entrambi accusati di rissa e il 39enne anche di resistenza a pubblico ufficiale. Ma per il reato di rissa tutti e due sono stati assolti dalla giudice Francesca Anghileri con la formula del 530 secondo comma, prevista quando «la prova manca, è insufficiente o contraddittoria». Per il 39enne, però, è scattata la condanna a 6 mesi per resistenza.

Quel giorno, infatti, dopo la lite dentro il bar e la scazzottata all'esterno, erano arrivate due volanti in via Fleming per sedare gli animi. Ma la reazione del 39enne (pregiudicato) all'intervento dei poliziotti sarebbe stato tutt'altro che pacato. «Mi dovete ammanettare, se volete portarmi da voi. Dirò che mi avete gonfiato di botte», urlava. E ancora: «Sinora mi sono comportato bene, adesso vi faccio vedere di cosa sono capace».

Ma anche dopo le minacce non sarebbero cessate, perché il 39enne avrebbe continuato a inveire contro i poliziotti dicendo che li avrebbe denunciati per abuso di potere, per averlo portato in Questura contro il suo volere e addirittura li avrebbe accusati di averlo ferito mostrando alcune escoriazioni sul corpo.

r.c.

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