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Massese, nuovo allarme

Massese, nuovo allarme

di Maria Chiara Pezzani

19 Febbraio 2022, 07:44

Alle perplessità espresse nei giorni scorsi sulle modifiche alla viabilità all’incrocio di Torrechiara si unisce «Massese per la vita», il movimento spontaneo creato da un gruppo di persone, per lo più residenti a Torrechiara, che da anni mette in luce le problematiche e i pericoli della strada, oggi statale.
«Nel tempo abbiamo fatto incontri con il sindaco Giordano Bricoli e con l’allora presidente della provincia Diego Rossi in cerca di sostegno, affinché si potessero mettere in pratica soluzioni per ridurre i pericoli e combattere l’inciviltà dei guidatori», spiega Enrico Sicuri, rappresentante del gruppo.
«Sia come “Massese per la vita” sia come singoli cittadini, abbiamo fatto richieste e proposte, tra le quali riconoscere come parte dell’area urbana anche la zona ad est della Massese, ovvero quella attraversata da strada della Badia in direzione Pannocchia, che avrebbe comportato la presa in gestione totale da parte del comune del tratto di strada compreso tra l’ingresso nord e quello sud di Torrechiara e la conseguente riduzione dei limiti di velocità a 50km all’ora. Purtroppo questa proposta, insieme a quella di mettere un semaforo all’incrocio, oppure quella di inserire i semafori “onda verde” nei punti pericolosi, o l’inserimento di un autovelox in entrambe le direzioni, non sono mai state prese in considerazione».
Per il movimento la situazione è complessa e non si limita comunque all’incrocio: «Ci sono tanti altri punti nel tratto di Torrechiara che sono sicuramente meno trafficati, ma che sono purtroppo ugualmente a rischio».
«Un esempio - concludono - è via Ubaldi che, pur essendo collegata alla strada interna del paese, ha l’uscita unicamente sulla Massese, in un tratto in cui oltretutto le autovetture transitano spesso ad altissima velocità».

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