Vandalismo
Forse gesti di chi vuole divertirsi, cercando emozioni diverse e sfidando la noia. In via Rossini, nella zona del quartiere Monica, vicino al campetto dell’Ausiliatrice, sulle rive del torrente Stirone, qualcuno di notte ha appiccato il fuoco a diversi metri di una recinzione in plastica, che i residenti avevano installato per delineare il confine fra i terreni, coltivati a orto.
La parte metallica è rimasta annerita, mentre gli ortaggi come i pomodori, non sono stati intaccati.
Indignato il fidentino, che al mattino, ha scoperto la siepe bruciata. «E’ stato un risveglio amaro. Avevamo abbellito la recinzione metallica, ricoprendola con fili di foglie in plastica – ha spiegato – ma qualcuno, nella notte, si è divertito a bruciarli. Erano anche diversi metri. Ormai siamo veramente amareggiati per quello che sta succedendo sempre più frequentemente in città. E nei giorni scorsi mi sono ritrovato anche danneggiata una piantina, che io e mia moglie avevamo deposto davanti alla lapide di nostro figlio, al cimitero».
«Appena messa - ha spiegato - ci siamo trovati la sgradita sorpresa: le foglie erano state tagliuzzate e portate su altre tombe poco distanti. Gesti veramente deplorevoli, anche perché non hanno nemmeno più rispetto per la memoria dei defunti e di noi familiari. Siamo veramente messi male se si arriva a compiere questi atti, davanti all’immagine di un giovane scomparso. E adesso - ha concluso amareggiato - ci mancava anche appiccare il fuoco alla siepe».
r.c.
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