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Gente di campagna

«La nostra sfida si chiama uva Termarina» , ecco l'azienda agricola "La Madonnina" di Torrechiara

Gorgatti «La nostra sfidasi chiama uva Termarina»

di Claudia Olimpia Rossi

12 Marzo 2024, 16:10

L'azienda agricola «La Madonnina», a Torrechiara, fa fruttare passione e pazienza curando l’uva Termarina. Nel 1997, Paola Gorgatti e Giorgio Pavesi acquistarono il podere, con l’antico fienile del 1906, che ammira il castello turrito da un tappeto di vigneti.

«Nello stesso periodo - spiega Paola Gorgatti - ci venne data la possibilità, con un complesso lavoro di esperti, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Parma, Crpv e Astra, di ripiantare a livello sperimentale l’uva Termarina, ottenendo dieci anni dopo la possibilità di scriverne in etichetta il nome e di commercializzare il relativo vino».

Con 25 ettari di proprietà, «La Madonnina» tutela dunque una varietà considerata un gioiello enologico del nostro territorio, abbandonato dopo la Seconda guerra mondiale a causa dei grappoli troppo piccoli per le esigenze produttive.
All’inizio dell’inverno, tolto tutto il fogliame, si eliminano i tralci cresciuti nell’anno precedente, ad eccezione di uno e di una parte più piccola detta sperone. In primavera, con l’inizio dei primi caldi, spuntano le gemme e da queste i germogli, alcuni dei quali fioriranno trasformandosi in grappoli.


La leggenda narra che la Termarina venne importata da Corinto al tempo delle Crociate. Senza vinaccioli, ha la particolarità che ogni vite accoglie almeno un grappolo con un acino grosso contenente i semi. «Anche questa caratteristica - così dice Paola Gorgatti - mi fece innamorare della Termarina. E’ come se fosse il suo segreto per l’immortalità. Quando l’acino grande cade nel terreno, preserva la continuità della vita. E’ un vino dal sapore unico. Qualcuno lo definisce arabeggiante. Esalta la sapidità dei cibi, con un retrogusto persistente. Rubino chiaro, nella versione di rosso fermo è una goduria con il prosciutto crudo. A testimoniare che è tipico della nostra zona, perché madre terra ci dà il cibo e il vino. Facciamo anche la versione rossa frizzante e vinifichiamo il bianco, sia fermo che frizzante, il cui nome pare sia Passeretta o Passerina. Ma io lo chiamo Antichi Vitigni. La Termarina è anche un’uva perfetta per fare marmellate, composte d’accompagnamento ai formaggi o caramellare gli arrosti. Il nostro vigneto vanta anche l’Odorosissima, ribattezzata Casalini, definita la madre di tutte le Malvasie: squisitamente aromatica, si dice abbia nel suo dna un gene del Moscato».
Nel corso degli anni, «La Madonnina» - 15 tipi di uva, 100 ulivi, 145 alberi da frutto, di cui 5 centenari - non ha mai smesso di crescere e migliorarsi, realizzando la cantina e l’agriturismo. «Produciamo - conclude Paola - dalle 10 alle 15 mila bottiglie, a seconda delle annate. A vinificare la Tormarina siamo quasi gli unici. In tanti la piantano per utilizzo da pasto. Con acini così piccoli è una follia farci il vino. Però la qualità del prodotto dimostra che ne vale la pena».


Nome: Paola Gorgatti; Giorgio Pavesi
Segno zodiacale: Acquario; Capricorno
Studi: Laurea; maturità artistica
Hobby: Leggere
Sogno nel cassetto: Invecchiare dolcemente; invecchiare sereno
Azienda: Società agricola «La Madonnina», strada Pilastro 29, Torrechiara
Attività: Azienda vitivinicola e agrituristica

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