Don Reverberi sarà processato in contumacia

Torna a far parlare di sé la vicenda di don Franco Reverberi Boschi, accusato di delitti contro l’umanità dal governo argentino. Dopo che il ministro di Giustizia Nordio aveva negato la possibilità di estradizione dell’anziano parroco, il pubblico ministero della procura generale argentina ha chiesto e ottenuto il processo in contumacia.
A proseguire nella richiesta di processo è l’Associazione civile assemblea permanente per i diritti umani, con sede in Argentina, che invoca la legge 27.784 che prevede la possibilità di processo in contumacia nel caso in cui l’imputato sia a conoscenza del processo ed eluda volontariamente l’azione di giustizia, rimanendo profugo o negandosi alla comparizione. Secondo la procura generale argentina, il parroco ha «evitato deliberatamente - si legge nei documenti - la sua comparizione di fronte a questa giurisdizione nonostante le ripetute richieste internazionali avanzate dallo Stato nazionale». «Per tutte queste ragioni - si legge nella richiesta di rinvio a giudizio - e al fine di garantire il diritto alla verità, alla giustizia e alla non ripetizione per le vittime e per la società nel suo complesso, chiediamo che il procedimento penale contro Franco Reverberi Boschi venga proseguito in contumacia, in conformità con l’attuale quadro giuridico e con il mandato internazionale per l’effettivo perseguimento dei crimini contro l’umanità».

Il tribunale federale di San Rafael, qualche giorno fa, ha deciso la prosecuzione del processo, ha disposto la nomina di un difensore d’ufficio, la notifica a don Reverberi e allo Stato italiano come da accordi internazionali. «Don Reverberi - afferma Jorge Ithurburu, presidente dell’associazione umanitaria 24 Maggio - potrà essere interrogato in video conferenza. Servirà comunque tempo, il ministro di Giustizia ha bloccato l’estradizione, occorrerà capire se verrà recapitata la notifica del processo al parroco di Sorbolo. Non avremo notizie specifiche a meno che non ci siano contatti diretti fra le parti. Intanto il processo andrà comunque avanti così da determinare le responsabilità di don Franco Reverberi».