LANGHIRANO
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Langhirano hanno portato a termine una complessa e meticolosa indagine che ha permesso di individuare e denunciare alla Procura della Repubblica di Parma, un 38enne italiano residente in provincia, ritenuto il presunto responsabile di un furto ai danni di un’azienda locale.
Tutto ha avuto inizio nel mese di marzo, quando il legale rappresentante dell’azienda ha sporto denuncia presso la caserma dei Carabinieri di Langhirano, segnalando un furto avvenuto durante la notte nel piazzale del deposito aziendale.
Era stato sottratto un gruppo di continuità dal peso complessivo di circa 1200 kg, un furto di rilevante entità che ha subito allarmato i titolari.
I militari hanno immediatamente avviato le indagini, concentrandosi sull’acquisizione e l’analisi dei filmati di videosorveglianza installati nell’area dell’azienda colpita.
Le immagini hanno immortalato chiaramente un uomo a bordo di un furgone cassonato dotato di gru, intento a caricare e sottrarre il pesante gruppo di continuità.
Per identificare la targa del veicolo, i Carabinieri hanno esteso le verifiche alle telecamere di sorveglianza dei comuni limitrofi, molte delle quali dotate di tecnologia OCR (Optical Character Recognition) capaci di leggere automaticamente le targhe dei mezzi in transito.
Grazie a questa tecnologia, è stato possibile ricavare il numero di targa del furgone utilizzato per il furto.
Un ulteriore elemento chiave per il riconoscimento del mezzo è stato rappresentato da alcuni adesivi particolari applicati sulla carrozzeria del furgone, che lo rendevano unico nel suo genere.
Questi adesivi, visibili nei filmati, hanno permesso ai Carabinieri di effettuare controlli incrociati e di confermare con certezza che il veicolo ripreso nelle immagini corrispondeva proprio al mezzo noleggiato da una ditta locale.
Approfondendo le indagini, è emerso che il furgone era stato noleggiato da un 38enne italiano residente in provincia, che, allo stato è ritenuto il presunto responsabile del furto.
L’attività investigativa ha così permesso di chiudere il cerchio, collegando in modo inequivocabile il 38enne al furto del gruppo di continuità.
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