AIPO
Nell’ambito di una visita tecnica e di scambio di conoscenze in Emilia-Romagna, coordinata dalla Regione, una delegazione di tecnici di imprese e associazioni giapponesi che si occupano di impianti idraulici relativi ai fiumi che afferiscono al ministero del Territorio, Infrastrutture, Trasporti e Turismo nipponico, ha svolto ieri un sopralluogo presso il grande cantiere della cassa di espansione del torrente Baganza.
La giornata era iniziata con l’accoglienza della delegazione presso la Regione Emilia-Romagna, a Bologna, e il saluto della sottosegretaria alla Presidenza, Manuela Rontini, che ha ricordato le relazioni, più che consolidate, tra Giappone ed Emilia-Romagna, e la recente partecipazione della Regione all’Expo di Osaka.
Al cantiere della cassa di espansione del Baganza la delegazione è stata accolta da Mirella Vergnani, Dirigente AIPo – l’Ente attuatore dell’opera – e RUP dell’intervento, che ha illustrato caratteristiche e finalità dell’opera, destinata a contribuire in modo decisivo alla protezione della città di Parma dalle piene.
La cassa, estesa su 66 ettari, è formata da due bacini di ritenuta circondati da arginature, che possono contenere 5 milioni di metri cubi d’acqua. In caso di piena, si riempie il primo bacino e, ove la portata sia ancora maggiore, entra in funzione anche il secondo comparto. Per garantire il funzionamento in successione, dei due comparti, sono presenti due manufatti: il manufatto “A” che regola l’invaso ed è dotato di 4 luci di scarico, dotate di altrettante paratoie regolabili, in modo da poter stabilire la portata di deflusso a valle; il manufatto “B” consente invece l’invaso del secondo comparto, una volta riempitosi il primo. Inoltre, è presente un terzo manufatto (“C”) posto nella parte terminale del secondo comparto, che ha la funzione di sfioratore di sicurezza ed allo stesso tempo permette di reimmettere e far defluire a valle l’acqua invasata, a conclusione dell’evento di piena. Il manufatto A è a tutti gli effetti una diga , ed è pertanto soggetta alla rigorosa regolamentazione nazionale di settore, gestita dalla Direzione nazionale dighe del Ministero delle Infrastrutture.
L’invaso è garantito da arginature in terra per gran parte schermate agli effetti della filtrazione da schermi idrualici realizzati con tecnologia jet-grouting doppio lamellare.
Completano l’opera una briglia selettiva posta a monte del comparto 1, finalizzata a intercettare il materiale flottante trasportato dal torrente, ed una soglia di consolidamento del fondo posta a valle del manufatto C.
I lavori, iniziati alla fine del 2021, hanno raggiunto il 75% di stato d’avanzamento.
Conclusa la costruzione della briglia di monte, della soglia, del manufatto C, e di tutte schermature idrauliche ed i consolidamenti al di sotto del manufatto A e B, è in corso di avanzata realizzazione il manufatto B, che sarà concluso entro l’anno, e questa estate sono iniziati i getti in levazione della metà del manufatto A, la cui esecuzione ha ancora maggiore complessità in quanto richiede lo spostamento temporaneo del corso d’acqua e quindi specifiche opere provvisionali.
Molto avanzata anche la realizzazione delle arginature, ormai ben visibili dalle zone circostanti e che a fine lavori saranno ricoperte di erba.
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