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Kulusevski: 'Grazie Parma, ho scelto la Juve anche per Sarri'

Kulusevski: 'Grazie Parma, ho scelto la Juve anche per Sarri'

27 Maggio 2020, 11:10

"Non sto nella pelle, non ero mai rimasto tanto tempo senza pallone". Dejan Kulusevski ha voglia di calcio, di vivere gli ultimi mesi con il suo Parma per poi trasferirsi a Torino dove lo aspetta la Juventus, ma prima vuole lasciare il segno con la maglia crociata. "In estate Faggiano e D’Aversa hanno dimostrato grande fiducia in me e questa per me è stata una stagione straordinaria. Perciò ci tengo a chiuderla in bellezza. Voglio fare la mia parte per questo finale. Non penso ai miei gol, l'importante è vincerle tutte. E voglio sfruttare ogni giorno per imparare", spiega alla Gazzetta dello Sport lo svedese classe 2000, di origine macedone, capace di spaziare su tutto il fronte offensivo e che anche a centrocampo può dire la sua. Il tutto anche grazie a mister "D’Aversa, è un martello, mi piace perché non mi dà respiro. Farà una grande carriera. E io devo sbagliare sempre meno, devo correre meno e pensare di più in campo. Fuori, mangiare meglio". Al Parma lo ha aiutato tanto "Bruno Alves. A 40 anni è il più in forma di tutti, gli ho chiesto aiuto. Ora lo ringrazio. E’ amico di CR7, sono due mostri di longevità, due highlander. Un sogno imitarli". Prima di Juve-Parma "Cristiano mi ha detto: 'Benvenuto Dejan, come stai?'. Anche Buffon e Chiellini sono stati carini con me. Una gioia immensa per un ragazzo che li aveva visti solo in tv".
"Mi attrae l’idea di misurarmi con i migliori - spiega -. Vado lì per imparare, non vedo l’ora di duettare con Dybala e il suo sinistro magico: in ogni caso ora so giocare in più ruoli e conto di ritagliarmi uno spazio anche a Torino. Spero che la Juve arrivi in fondo dappertutto e soprattutto che vinca la Champions. Sarri? E' stato simpatico, mi ha messo a mio agio. Conoscevo il suo Chelsea e il suo tipo di gioco. Anche per questo ho scelto il bianconero". Lo voleva anche l’Inter dove sta faticando uno come Eriksen. "Con Conte i movimenti sono diversi, come l’assetto tattico. E il mio dubbio era proprio questo". Campioni ed esempi da seguire. "Ronaldinho è stato il mio idolo da bambino: uno spettacolo. Ma Hazard ora è il mio preferito. Si muove tanto, non dà punti di riferimento e ha una finta di corpo eccezionale. Tra i giovani dico Sancho che ha aperto una strada a tutti. Già tre anni fa faceva cose incredibili, mi ha dato la forza per credere nelle mie qualità. Ibra? Non l’ho mai conosciuto, anche se a 6 anni mi sono innamorato del calcio per merito suo. E’ un campione in tutto, ha cambiato la Svezia. Voglio diventare pure io importante per il mio Paese". Cresciuto nell’Atalanta, Kulusevski ricorda Andrea Rinaldi: "Un ragazzo d’oro, mi aiutava nei primi approcci con l’italiano. Un grande dolore". A Bergamo tanti decessi per il Covid-19. "Mi è spiaciuto molto per la morte di Aldo Valeri, caro accompagnatore delle giovanili, ma se ne è andato anche l’osservatore Enzo Marando che mi aveva segnalato". Infine Kulusevski dice di sentirsi "sulla strada giusta" e assicura: "Mi sento ogni giorno più forte e pronto ad affrontare le nuove sfide". 

 

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