Era difficile non uscire ieri perlomeno contrariati dal Tardini. Perchè se è vero che il Parma ha perso è altrettanto vero che la partita l'hanno fatta proprio i crociati. Al Cagliari è bastato sfruttare le improvvise amnesie difensive della squadra di D'Aversa per tornarsene nell'isola con un bottino pieno che scaccia i fantasmi della crisi e rinsalda la panchina di Maran. Ma la battuta d'arresto non è stata accompagnata da una prestazione opaca e negativa. Anzi. Per buona parte della gara il Parma ha giocato e divertito e solo la malasorte (il palo interno di capitan Brunone) e qualche errore di troppo, hanno fatto il resto.
Il Parma sta trovando una nuova identità. Si era intuito nella partita con la Juve, quella di Udine era stata una conferma e ieri il concetto è stato ribadito. Soprattutto nel primo tempo c'era una squadra che con gli innesti di giocatori di qualità (Darmian lo abbiamo visto all'opera e non ha tradito le attese), ha elevato il tasso tecnico e mostra uno spirito propositivo che l'anno scorso si era visto solo a sprazzi. Insomma, non ci sono più solo Gervinho e Inglese a risolvere i problemi e proseguendo su questa strada le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare. Una tendenza colta anche dal pubblico del Tardini che ieri, nonostante la sconfitta, alla fine ha applaudito a lungo la squadra.
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