Serie B I dati pubblicati dalla Figc: per Krause oltre 10 milioni

E se questo non è toccare il fondo, allora è scavare con convinzione. La Federcalcio ieri ha diffuso, come fa ogni anno, le percentuali che i vari club hanno corrisposto, in questo caso nel periodo gennaio-dicembre 2021, agli agenti dei calciatori. E purtroppo la «classifica» della serie B è disarmante. Il Parma la capeggia con 10,5 milioni. Il Monza, secondo, ne versa 3,9, l'ultima, il Cittadella, paga agli agenti 72.500. Avete letto bene: la forbice è di oltre 10,4 milioni tra il Parma e una squadra che ha cinque punti più di noi (però le abbiamo spezzato le reni due volte, tiè).
Fonti vicine alla società fanno sapere che solo il 60% di questa somma è ascrivibile alla gestione Krause, mentre il 40% si riferirebbe ancora ai contratti sottoscritti da Faggiano nell'era-Nuovo Inizio. Addirittura con l'arrivo di Ribalta (e purtroppo anche con la discesa in B) ci sarebbe stata una ulteriore riduzione di queste spese per le agenzie. Prendiamo atto e non essendo esperti in materia registriamo solo che da gennaio a dicembre 2020 l'importo corrisposto dal Parma era meno della metà, 4,8 milioni. Con quella somma il club crociato si posizionava all'11° posto in serie A, mentre con i 10,5 milioni di quest'anno in serie A sarebbe quinto, alle spalle del Milan e davanti all'Atalanta.
Questo fiume di denaro non sono fondi pubblici, escono dalle privatissime tasche di Kyle Krause che non deve renderne conto a nessuno finché, come sta avvenendo, tiene fede ai suoi impegni.
Cifre del genere però certificano che si sono fatte parecchie cose alla rovescio e speriamo rendano l'idea in un modo chiaro e comprensibile a tutti. Perché se a questi esorbitanti esborsi avessero fatto seguito proporzionali risultati sul campo, nessuno avrebbe nulla da obiettare. Ma con una squadra che per tutta questa stagione è rimasta nella seconda metà della classifica di serie B e che nell'anno solare 2021, (sei mesi in A e sei in B) ha vinto appena cinque partite, beh allora la cosa diventa un po' una barzelletta che non fa certo ridere noi ma diverte il resto d'Italia.
Le ultime partite però, facendo emergere dal settore giovanile i vari Circati, Turk e Sits, forse stanno indicando una strada diversa.
Alla gente di Parma si può provare a spiegare un vero progetto di nuovo calcio, che se attuato coinvolgendo tutti troverà il giusto consenso. Se si investono queste milionate è obbligatorio pensare con frenesia alla promozione in serie A. Se invece l'obiettivo diventa una dignitosa autosostenibilità. o qualcosa che gli si avvicini, ecco che anche una squadra con meno nomi può alle stesso tempo farsi amare dai tifosi e perseguire certi traguardi. Coi capelli grigi ricordiamo il Parma che Sogliano allestì per Sacchi nell'85 o quello che Pastorello apparecchiò a Scala quattro anni dopo: restano ancora tra le squadre più amate in città. Perché in fondo nello sport si può anche perdere dopo aver fatto di tutto per vincere, si possono mancare i traguardi, ma non come da due anni avviene qui: 20 punti in A, mai in zona play off in B. Così no, anche se i soldi non sono nostri.
Paolo Grossi
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