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Serie B

Il Parma in campo a Cagliari alle 18

I crociati affrontano un'avversaria forte ma che non si chiude

Il Parma deve ritrovare il passo

di Paolo Grossi

03 Dicembre 2022, 16:47

Speriamo sia un Parma un po' avvelenato quello che oggi alle 18 scende in campo nel secondo anticipo di giornata (alle 14 c'è Venezia-Ternana) in casa del Cagliari. Avvelenato nel senso di incattivito per la sconfitta inattesa e deleteria rimediata contro il Modena in un giorno in cui il Tardini si era vestito a festa. La cattiveria potrebbe convogliarla ad esempio nelle marcature in area sui calci piazzati dopo che due gol identici sono costati le partite col Palermo e, appunto, il Modena. Oppure per calciare in porta in modo diverso, più pulito ma anche più cinico. Oppure per smarcarsi con più voglia e fantasia, per andare a cercare spazi anche dove sembra ce ne siano pochi.

Oggi però il Cagliari dovrebbe proporre problemi diversi da quello incontrati nei kappao con Sudtitol, Palermo e Modena. Questa non è una neopromossa umile e curiosa, questa è una corazzata scesa dalla A in modo rocambolesco e vogliosa di risalire subito. Solo che sta incontrando le difficoltà che anche il Parma ha trovato un anno fa. Che sono poi quelle di adattarsi a una categoria dove la qualità del gioco non è una priorità, dove gran parte delle squadre, soprattutto quelle che hanno tecnici pragmatici e già avvezzi alle battaglie della B, ti giocano addosso per azzerare le tue qualità e poi, se va bene , magari trafiggerti con un calcio piazzato. Non c'è nessun laboratorio tattico aperto in B: ci sono strade diverse imboccate da questo o quel tecnico in base soprattutto alla visione e alla pazienza della proprietà. Basti pensare che Cristiano Lucarelli ha perso il posto pur avendo fatto gli stessi punti del Parma con la Ternana mentre Liverani e Blessin resistono pur avendo messo assieme bottini deludenti.

In questa vigilia Pecchia sfoglia una margherita che ha ritrovato diversi dei petali che le mancavano nelle scorse settimane. Ora si tratterà di fare scelte razionali e soprattutto di non «incasinarsi» a gara in corso con girandole che magari qualche avversario soffre ma a cui altri dedicano un'alzata di spalle. Voler forgiare giocatori poliedrici è certamente lodevole, ma s'addice più alle categorie giovanili più alte che non a un torneo in cui il risultato finale è quasi tutto.

Comunque la filosofia dell'allenatore crociato va rispettata perché potrebbe comunque dare i suoi frutti strada facendo, e basterebbe veder germogliare insieme due o tre degli elementi giovani per trovarsi in mano un'altra squadra, più forte.

Intanto prendiamo atto che solo una volta (Ascoli-Frosinone) il Parma ne ha vinte due di seguito mentre dopo ogni kappao ha fatto seguito una vittoria. Pare quasi che il purosangue crociato per andare al massimo abbia bisogno di qualche colpo di sperone e allora tocca a tutti, dalla piazza alla società, dal tecnico a noi commentatori, tener pungolato il destriero.

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