In Italia la variante Delta è in aumento con una percentuale del 16,8%, mentre la più diffusa rimane ancora la variante alfa al 74,92%. Tuttavia, sebbene i dati di giugno non siano ancora consolidati, dalle prime segnalazioni di sequenziamenti, si segnala un aumento, in percentuale, dei casi di variante Kappa e Delta, la cosiddetta «indiana» e un suo sottotipo, che passano dal 4,2% nel mese di maggio, al 16,8% del mese di giugno (dati estratti al 21 del mese). Sono le prime segnalazioni delle ultime settimane, monitorate dal Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 dell’ISS, in attesa della flash survey.ologica - dice Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss - emerge un quadro in rapida evoluzione che conferma come anche nel nostro Paese, come nel resto d’Europa, la variante Delta del virus stia diventando prevalente. Con la prossima flash survey avremo una stima più precisa della prevalenza». I dati del terzo bollettino dell’ISS riguardano 31.158 casi di infezione da SARS-CoV-2 con genotipizzazione tramite sequenziamento (2.732 in più rispetto al precedente rapporto del 6 giugno) e indicano come in Italia, stia aumentando la capacità di sequenziamento.
«Sulla variante Delta avremo i risultati dell’Iss nei prossimi giorni, per fornire una fotografia con dati reali. Ma se una variante è più veloce tende a diventare dominante, lo abbiamo già visto con la variante Alpha. La mascherina è e resta uno strumento essenziale per tenere sotto controllo il virus. L’ordinanza che abbiamo fatto lo dice, deve essere sempre portata con sè ed è obbligatorio indossarla se c'è margine di rischio anche all’aperto, e sempre al chiuso». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a Oggi è un altro giorno su Rai1. E ha aggiunto: «Non dobbiamo disperdere il patrimonio che abbiamo accumulato, in termini di abbattimento della curva dei contagi. Ma lo ripeto, ancora con questo virus non è finita. Bisogna continuare a mantenere le misure necessarie».
«Con la seconda dose del vaccino riusciamo ad avere una protezione». Lo ha ribadito il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri intervistato da Radio Anch’io su Rai Radio 1. «I contagi riguardano prevalentemente coloro che non sono vaccinati o coloro che hanno ricevuto solamente la prima dose. «Coloro che ricevono la seconda dose e che prendono il virus, nella peggiore delle ipotesi, non sviluppano la malattia grave che poi porta in terapia intensiva. O meglio, le chance di avere una malattia grave sono estremamente basse». Il sottosegretario Sileri inoltre ha sottolineato gli sforzi dell’industria nell’aggiornare i vaccini: «In futuro potremmo avere anche un pan-vaccino che copra tutte le varianti»
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata