Padre evoca vicenda della 23enne uccisa per aver detto no alle nozze combinate
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Brescia, ha eseguito una misura cautelare nei confronti dei genitori e il fratello maggiore di quattro ragazze - due ancora minorenni - di origini pachistane, vittime di maltrattamenti. La maggiore avrebbe ricevuto forti pressioni dalla famiglia per tornare in patria e sposarsi secondo un matrimonio combinato. Al rifiuto della figlia, il padre, in più occasioni, avrebbe evocato la vicenda di Sana Cheema, uccisa proprio perché aveva rifiutato un matrimonio combinato.
A carico di tutti gli indagati, che sono accusati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e induzione al matrimonio, è stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle vittime e per i genitori anche quella della sospensione della responsabilità genitoriale.
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