neuroscienze
Spesso accade che la nostra mente , quando siamo impegnati in qualche attività, inizi a vagabondare con pensieri che non hanno niente a che vedere con le cose che stiamo facendo. La fantasia spicca il volo e anziché concentrarci nel lavoro o nello studio ci ritroviamo a sognare ad occhi aperti la prossima gita nel weekend, ad immaginare una cena con gli amici o l’incontro con la fidanzata o a perderci in pensieri mentre siamo intenti a studiare il prossimo esame.
Questa condizione, nota come mind-wandering (mente vagabonda), può essere descritta come un fluire di pensieri che non si riescono a concentrare su un singolo argomento: in particolare quando le persone sono impegnate in un compito che richiede attenzione si generano costantemente pensieri e immagini che il più delle volte non sono legati alle circostanze in cui ci troviamo. Il vagabondaggio mentale è spesso intimamente legato agli stati affettivi, risulta più comune nelle persone con umore basso o depresso, stressate e annoiate, e tende spesso a verificarsi quando si guida, con rischio di provocare incidenti stradali. Questo perché in condizioni ottimali guidare, come leggere e lavorare, diventa un'attività quasi automatica e richiede un uso minimo di quella rete cerebrale composta da miliardi di neuroni che comunicano costantemente fra di loro.
Centinaia di ricerche hanno cercato di spiegare questo fenomeno e uno studio condotto all’Università di Harvard ha rivelato che circa il 47% della popolazione adulta arruolata per lo studio non riusciva a concentrarsi sul compito che stava svolgendo, concludendo che circa metà della popolazione soffre del fenomeno del mind-wandering. Altri studi hanno riportato che le persone che soffrono di questo fenomeno, spesso hanno difficoltà nell’affrontare problemi nella vita quotidiana e trovano ostacoli o falliscono nell'esecuzione efficace dei compiti loro assegnati. Associate al mind-wandering vi possono essere difficoltà relative alla comprensione durante la lettura, e deficit nel sostenere e mantenere quell'attenzione per periodi prolungati di tempo che è necessaria per molti lavori e professioni.
Se questi sono gli aspetti negativi, recenti ricerche hanno messo in luce una mole sempre più consistente di evidenze che testimoniamo come il fenomeno del mind-wandering possa avere anche proprietà positive connesse ad una migliore capacità di pianificazione futura di obiettivi importanti, legata ad un aumento di creatività nell’individuo. Una significativa quantità di tempo trascorsa a «divagare» è dedicata infatti a progettare eventi futuri, inoltre durante gli episodi di wandering è più facile che vengano idee illuminanti che favoriscono la costruzione di soluzioni più creative. Lasciare la mente libera di «vagare» per qualche attimo durante una attività in corso permetterebbe anche di recuperare energie e informazioni utili per portare a termine in modo migliore il compito in corso.
Per migliorare i sintomi e le conseguenze di quella che sembra diventata una vera epidemia, è innanzitutto importante evitare di eseguire più attività contemporaneamente concentrandosi su un singolo compito alla volta. La meditazione rappresenta un metodo particolarmente valido per favorire la concentrazione ed una miriade di studi fornisce la prova dell'efficacia della pratica della meditazione per migliorare la capacità di focalizzare l'attenzione. Diversi studi hanno dimostrato come i training di «mindfulness» fra cui gli esercizi di focalizzazione del proprio respiro, possano portare ad una riduzione del tempo occupato dal mind-wandering e ad un incremento delle capacità di attenzione riducendo gli errori di distrazione.
Altro punto importante è cercare di combattere lo stress: se qualche breve episodio di stress acuto può avere effetti positivi sulla concentrazione mentale, dovuti alla secrezione di adrenalina, lo stress cronico induce sintomi di ansia e depressione e la ricerca scientifica ha dimostrato che i sintomi della depressione con umore basso sono associati all'induzione del mind wandering .
Gianfranco Beltrami
Vice Presidente Federazione medico sportiva italiana
Direttore scientifico Terme di Monticelli
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata