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Cade in ospedale a Reggio Emilia e muore, indaga la Procura

Cade in ospedale a Reggio Emilia e muore, indaga la Procura

01 Aprile 2022, 16:34

E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico per curare un ascesso, ma durante il ricovero è caduto a terra - per cause che sarebbero ignote - riportando un edema cerebrale che lo ha portato alla morte dopo una settimana. Sulla vicenda, accaduta all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, il procuratore reggente Isabella Chiesi ha aperto un’inchiesta, formulando come ipotesi di reato l'omicidio colposo in ambito sanitario.
I fatti risalgono al 3 marzo quando il 74enne di Rubiera - Comune sempre del Reggiano - muore in ospedale, dove si trovava ricoverato dal 26 gennaio, prima nel reparto di chirurgia in seguito all’intervento di routine perfettamente riuscito e poi in Medicina. «Vogliamo fare luce sull'accaduto e accertare le responsabilità. I familiari non sono per nulla convinti delle spiegazioni poco chiare e discordanti date loro dai medici, che hanno sempre cercato di discolparsi senza però fornire una versione univoca, chiara e credibile», spiega tramite una nota 'Studio3A-Valorè, società specializzata nel risarcimento danni e tutela diritti dei cittadini, che con la consulenza dell’avvocato Sara Donati ha presentato un esposto in Procura il 10 marzo per conto della famiglia.
«La moglie andava a trovarlo ogni giorno durante l’orario di visita - continua la nota - e così ha fatto anche il 23 febbraio, lasciandolo mentre si trovava disteso sul letto con le sponde laterali alzate: è l’ultima volta che gli ha parlato. Alle 22 di quella stessa sera, infatti, dall’ospedale hanno chiamato la signora per avvisarla che suo marito fosse caduto, senza fornire alcuna altra spiegazione sulla dinamica e che stavano attendendo con urgenza l’intervento di un neurochirurgo perchè cadendo, aveva riportato un grave edema celebrale». Dopo l'operazione è stato portato in Rianimazione, dove sette giorni dopo è avvenuto il decesso. «L'uomo dopo l’intervento era privo di forze e non sarebbe mai riuscito a scavalcare da solo le sponde protettive del letto, a meno che qualcuno per errore non le avesse rimosse», conclude la legale.
L’indagine ha portato il pm a sequestrare le cartelle cliniche e altra documentazione sanitaria, mentre si attende che decisa in merito a un’eventuale disposizione dell’autopsia. L'Ausl di Reggio Emilia, contattata dall’ANSA, seppur confermi l'apertura di un’inchiesta, non intende al momento rilasciare commenti in merito, attendendo che la giustizia faccia il suo corso.

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