polemica
«Ritengo che le dichiarazioni del presidente Pagliarulo siano inadeguate. L’Anpi dovrebbe esprimersi diversamente». Lo afferma all’ANSA la vicepresidente dell’associazione dei partigiani, Albertina Soliani. «Francamente - aggiunge - sono convinta che bisogna riconoscere la Resistenza nel mondo, come quella in Ucraina, stare dalla sua parte e sostenerla. Sono in gioco i valori della democrazia». Sull'invio delle armi in Ucraina, la presidente dell’Istituto Cervi, spiega che «c'è un travaglio di coscienza» ma «mi chiedo come si fa a fermare l’invasore o a difendere le vittime». «Anche i partigiani - conclude - hanno usato le armi».
L’Anpi deve rivedere le sue posizioni sulla guerra in Ucraina e sul sostegno armato ai resistenti. E’ quanto afferma la vicepresidente dei partigiani Albertina Soliani dopo le critiche piovute sul presidente Gianfranco Pagliarulo per i suoi passati post filo russi e per il No alle armi. «Non condivido le sue prese di posizione sulla guerra della Russia all’Ucraina - afferma la sua vice -. Ritengo che l’Anpi dovrebbe riconoscere decisamente la resistenza del popolo ucraino». «L'Anpi sta dalla parte dei resistenti», rimarca l’ex senatrice, oggi anche presidente dell’Istituto Cervi.
Per uscire dal pantano di critiche, «occorre una correzione di rotta - spiega Soliani -. E’ indispensabile nella difficile navigazione». La vicepresidente dell’Anpi ammette che «il dilemma di fornire armi attraversa la nostra coscienza. Tuttavia una difesa armata misurata» la ritiene «moralmente accettabile». «Bisogna certo disarmare l’aggressore», spiega. In vista del 25 aprile, Soliani si dice certa che «singoli episodi o provocazioni non offuscheranno la giornata della Liberazione». «Il corteo anti fascista sarà il grande fiume che accoglie tutti coloro che conoscono il valore della libertà, soprattutto quanti oggi patiscono la sua privazione», afferma.
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